Le dichiarazioni di Leonardo Perez e Andrea Mengoni intervenuti in sala stampa nel dopo partita.

Perez: “Abbiamo preso un gol come ci capita ultimamente, derivato da defezioni che possono essere evitate. Per me l’Ascoli oggi ha fatto un ottima partita, poi è ovvio che si analizza sempre l’errore decisivo. La prestazione però rimane, dobbiamo solo continuare a lavorare su alcuni aspetti che ci penalizzano: i gol che abbiamo preso non sono mai su un’azione manovrata degli avversari ma su errori nostri, su cui si può fare di più. Ma non sono preoccupato, siamo un grande gruppo con un ottimo staff: usciremo da questo periodo negativo. Ci deve essere la paura giusta che ti permette di fare determinate cose, quella cattiveria giusta che ognuno ha dentro e deve mettere in campo. In campionato quando c’è da raccogliere si deve raccogliere il massimo che si può, quando le cose non girano bene bisogna cercare di evitare i danni. Se prendiamo gol facilmente significa che dobbiamo lavorare su qualcosa, mentre la fase offensiva non mi preoccupa, perché davanti ci arriviamo. Personalmente dopo l’anno scorso mi sono fatto la promessa di migliorare su alcune cose, mi sono prefisso degli step per migliorare nella categoria, ho lavorato soprattutto sull’atteggiamento che magari in una categoria inferiore ti può dare qualcosa in più, mentre in B è diverso. Gioco meno, ma credo di avere grandi margini di miglioramento anche a 27 anni. La mancanza di Giorgi? Lui per noi è l’ago della bilancia, ci dà quelle piccole cose che durante la partita ti portano quel centimetro in più che magari ti conduce al risultato positivo. Speriamo di averlo presto disponibile, in una squadra molto giovane come la nostra c’è bisogno di pilastri come lui che sanno come si affrontano le situazioni anche quando le cose non vanno bene“.

Mengoni: “Oggi ho dato tutto quello che avevo, con Galabinov non è stato facile ed il gol non l’ha fatto dal mio lato, ma non è stata neanche colpa di Augustyn. La colpa è stata di tutti, perché l’attaccante del Novara è stato libero di alzare la testa e di servire il compagno in area di rigore. Potevamo essere più aggressivi in ogni lato del campo, è quello che ci manca: è troppo facile dare la colpa al singolo su ogni episodio. A Carpi loro hanno battuto tantissimi calci d’angolo, ma abbiamo preso sempre la palla noi. La Serie B è fatta di episodi, di calci piazzati, la questione non riguarda soltanto i quattro difensori. Il modulo? Nelle ultime partite abbiamo fatto fatica ad accorciare sui centrocampisti perché scivolavamo mai, forse il mister ha messo l’uomo davanti alla difesa per dare più equilibrio. Dietro oggi qualche volta abbiamo dovuto forzare la giocata, ma nel complesso abbiamo tenuto botta e loro hanno avuto soltanto un paio di occasioni: proprio per questo la sconfitta brucia ancora di più. Noi dobbiamo migliorare, lasciamo troppi spazi: un errore ci può stare, ma ora ne stiamo commettendo troppi. Il mister ci dice cosa fare, ma poi in campo poi ci andiamo noi e non possiamo continuare così, perché i punti dopo scivolano via. A volte sembra che con il minimo indispensabile si può portare a casa punti, ma non è così: bisogna sputare sangue per portare a casa punti. Siamo tutti bravi ragazzi, ognuno sa quello che deve fare. La stanchezza a causa dei turni infrasettimanale non può essere un alibi, se qualcuno è stanco chiama il cambio. Dobbiamo essere più cattivi e più concentrati, sui calci piazzati è questione di attenzione: morte tua, vita mia. Oggi è successo ad uno, l’altra volta ad un altro: non deve assolutamente essere così. Il bel gioco, le sovrapposizioni ed i numerosi cross in mezzo non servono a niente se poi si prende gol in questo modo. Non è una questione di più giovani o più vecchi, siamo tutti sulla stessa barca. Prima bisogna pensare ad essere cattivi ed aggressivi, il pensare alla giocata viene dopo. È stato emblematico l’episodio con lo Spezia, ci siamo lamentati di una trattenuta in barriera e l’arbitro ci ha risposto che questa è la Serie B. Dobbiamo capire assolutamente che dobbiamo tornare a sputare sangue per continuare a fare punti, perché una settimana ha rovinato quello che abbiamo fatto in sei mesi“.

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