Piscina, un project da 8,4 milioni di utili. Il Comitato invita Piunti a smentire Chiodi
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – <<Da un voltagabbana della politica, capace di passare da destra a sinistra, di lasciare il ricordo ai sambenedettesi delle orrende casette di legno del mercatino dietro al Faro con l’Amministrazione di Perazzoli, di fare l’assessore a Cupra e tornare alle successive elezioni ad occuparsi dell’amministrazione di San Benedetto come si sale e scende dalle giostre dei bambini, non puoi aspettarti serietà nelle cose che dice, ancora meno della capacità di capire la gravità delle affermazioni rilasciate alla stampa>>. Il Comitato Stop Project Piscina va all’attacco del consigliere Carmine Chiodi. Quindi entra nel merito del piano economico finanziario del project financing. <<Gli esperti commercialisti del Comitato – affermano i no project stanno studiando il nuovo Pef del Project ma se c’è una novità che salta agli occhi subito a tutti (basta leggerlo) è che nelle voci previste c’è quella del canone pubblico con cui il privato prevede di incassare, dal Comune, 1.094.963 euro nei 30 anni del previsionale. A fronte di un utile netto di 8.407.652 euro, quindi, non solo il privato guadagnerebbe oltre 7 milioni ma visto che ad amministrare il denaro pubblico sono così generosi, ci aggiungono pure un milioncino come nei fumetti del Signor Bonaventura>>. In pratica, il Comune non versa 664mila euro al privati, ma addirittura 1.094.963 in 30 anni. <<Oltre al danno, la beffa – punge il Comitato – di far credere ai cittadini che esiste “la formula (magica) che non va ad intaccare le risorse pubbliche”. L’importo complessivo del canone pubblico sarebbe altresì una somma più che sufficiente per accendere un mutuo che consentirebbe di realizzare quei lavori che sono urgenti per la riapertura della vasca da 50 metri all’aperto>>.
Il Comitato Stop Project Piscina contesta Chiodi, in riferimento alle dichiarazioni rilasciate a Piceno News 24. <<Da un’amministrazione che fugge dal rendere trasparente i propri atti, non ci meraviglierebbe – tuonano i no project – se ci fossero consiglieri comunali che alzerebbero la mano senza avere la consapevolezza del contenuto degli atti. Ma questo, come dicevamo è il meno perché sostenere pubblicamente che il tetto di una struttura pubblica frequentata in prevalenza da mamme e bambini sta per crollare, è da irresponsabili. Non abbiamo proprio più le parole per esprimere la nostra rabbia se non richiamare il Sindaco a smentire immediatamente queste sciocchezze che altrimenti si configurerebbero come procurato allarme e comprometterebbero seriamente l’operato delle società che erogano i servizi all’utenza. Le società fanno incassare annualmente al Comune più di ogni altro impianto sportivo e hanno reso possibile il successo di frequenza nonostante i noti limiti di una struttura che dopo 40 anni, evidenzia i segni del tempo. Non certo per responsabilità delle società, la vasca scoperta è chiusa da 4 anni e l’impianto avrebbe bisogno della straordinaria manutenzione senza che questo significhi in nessun modo la presenza di alcun rischio di incolumità per chi oggi frequenta la piscina. Invece di perdere tempo con un progetto che fa acqua da tutte le parti e che sta mettendo in imbarazzo i dirigenti pubblici della struttura comunale, pressati oltremodo a dare il proprio parere sul Project, l’A.C. si occupi di riaprire la vasca all’aperto con le minime risorse che occorrono e con i progetti che giacciono nei cassetti di viale De Gasperi come promesso in campagna elettorale>>.