Piano regionale per le politiche attive del lavoro: 350 milioni di euro per il triennio 2024-2026
La programmazione regionale per le politiche attive del lavoro supera gli interventi annuali per abbracciare un periodo di organizzazione triennale. Nel triennio 2024-2026 potrà contare su 350 milioni di euro. Una somma che le Marche non hanno mai avuto a disposizione in passato, superiore a tutte le risorse degli anni precedenti. Il primo e unico piano triennale risale al periodo 2007-2009, mentre l’ultima esperienza di programmazione triennale si è svolta nel 2011-2013. Ora la Regione Marche torna a investire nel mondo del lavoro con una proiezione pluriennale, ha evidenziato il presidente Acquaroli, “per affrontare la difficile fase che abbiamo di fronte. Non solo crisi internazionali, con ricadute sui costi della vita, delle materie prime e incertezze di mercato. L’esigenza è anche quella di farci trovare pronti alle conseguenti trasformazioni del mondo del lavoro e a sostenere le richieste delle nostre imprese. Il piano è molto ampio e offre numerose opportunità; insieme alle politiche attive del lavoro restano sempre importanti e centrali i temi della formazione e della sicurezza. Dobbiamo fare il massimo per riporre la giusta attenzione sulla sicurezza nel mondo del lavoro: oggi più che mai, certe notizie di cronaca sono inconcepibili, ed è necessario fare il massimo per mettere i lavoratori al riparo dai rischi professionali”.
Il Piano regionale, che dopo l’approvazione in Giunta andrà ora in Consiglio per l’adozione, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, alla quale, oltre al presidente Francesco Acquaroli e all’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, hanno partecipato il dirigente dei Servizi per l’impiego Roberta Maestri e il dirigente della Formazione professionale Massimo Rocchi.
Quello attivato dalla Regione, secondo l’assessore Aguzzi, “è un piano importante che prevede fortissimi investimenti per stimolare il mercato del lavoro e favorire il maggior numero possibile di occupati. Abbiamo scontato, negli anni passati, una carenza di programmazione dovuta proprio alla scelta di abbandonare una visione pluriennale degli interventi, per abbracciare quella più limitativa, di corto respiro, riferita a un arco temporale annuale”. L’assessore Aguzzi ha sottolineato come “il mondo femminile stia soffrendo, in questa fase, una difficoltà occupazionale più accentuata, rispetto al positivo trend del 2022. Il Piano delinea strategie per favorire il livello dell’occupazione femminile in linea con quella maschile”.
I dirigenti Maestri e Rocchi hanno illustrato le strategie della programmazione triennale che verrà attuata tramite piani d’intervento annuali.
Gli obiettivi sono quelli di migliorare l’inserimento e il reinserimento, nel mondo del lavoro, dei disoccupati; promuovere la cultura del lavoro di qualità; potenziare i servizi per l’impiego e l’integrazione pubblico-privato.
Le politiche del lavoro e della formazione vanno calibrate, in particolare, a specifici target: giovani e Neet (questi ultimi, in particolare, i più lontani dal mondo del lavoro), donne, soggetti “over” (quelli in età avanzata che hanno perso il lavoro), persone con disabilità.
Per i giovani e i cosiddetti Neet, (ossia quella categoria di giovani inattivi che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano) sono previsti tirocini, borse lavoro, borse di ricerca e tematiche, azioni di formazione e orientamento, supporto all’autoimpiego e alle start up innovative, contrasto alla dispersione scolastica, incentivi alle assunzioni.
Per le donne, le linee d’intervento riguarderanno lo sviluppo di nuove competenze, anche digitali, e in linea con i bisogni delle imprese, il sostegno all’imprenditoria femminile, servizi di conciliazione lavoro-famiglia, adozione di modelli e soluzioni organizzative family friendly.
Per i soggetti in età avanzata, le misure guardano alla staffetta generazionale, all’invecchiamento attivo, alla formazione per lo sviluppo di nuove competenze, a programmi di qualificazione e reinserimento lavorativo per chi è coinvolto in processi di crisi o trasformazione aziendale.
Per le persone con disabilità previste azioni di orientamento, formazione e inserimento lavorativo mirate, basate sull’integrazione tra servizi per il lavoro e operatori dei servizi sociali e della sanità.
Le aree di intervento individuate sono quelle dell’orientamento, della formazione vicina ai bisogni delle imprese, la promozione della cultura dell’imprenditorialità, il sostegno alle imprese per un’occupazione di qualità, la formazione aziendale, le competenze, il sostegno alle crisi aziendali, la sicurezza sul lavoro e l’emersione del lavoro irregolare. Il piano, ampiamente condiviso con gli interlocutori, riserva una priorità per i borghi, con l’obiettivo di contrastare la desertificazione dei territori attraverso opportunità occupazionali.
Questo Piano fa seguito alle Linee Guida Operative per il lavoro e la formazione già approvate dalla Giunta Regionale per gli anni 2022 e 2023, aventi natura programmatoria, ricognitiva e informativa in merito alle iniziative previste per ciascuno dei due anni di riferimento e che sono stati oggetto di confronto con le parti sociali. Trattandosi di atto di indirizzo, le risorse da destinare a ciascuno degli interventi saranno puntualmente individuate nei Programmi Annuali attuativi che verranno di volta in volta approvati a partire dall’annualità 2024.
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