“Perché le cassette di polistirolo al porto?”, Mandrelli interroga il sindaco

mandrelli

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune di San Benedetto ha deciso che da gennaio 2018 si passi al totale utilizzo delle cassette di polistirolo sia all’interno delle barche da pesca sia al mercato ittico. L’argomento è oggetto di una interrogazione della consigliera di Articolo 1 Mdp – Liberi e Uguali, Flavia Mandrelli, che verrà discussa nel Consiglio comunale del 10 febbraio. La stessa chiede al sindaco Piunti anche una risposta scritta.
“Il Comune di San Benedetto del Tronto, in totale controtendenza con quanto sta avvenendo nei paesi più responsabili dal punto di vista della tutela dell’ambiente, ha deciso che da gennaio 2018 si passi al totale utilizzo delle cassette di polistirolo sia all’interno delle barche da pesca sia all’interno del mercato ittico”, scrive Mandrelli.
“Premesso che la plastica in mare (componente primario del marine litter) è uno dei disastri ambientali peggiori che si sta fronteggiando – scrive Mandrelli –  sono centinania le ricerche scientifiche che attestano l’assoluta necessità di limitare l’utilizzo della plastica (in tutti i settori produttivi) per evitare che si arrivi al punto di non ritorno  il polistirene è un materiale altamente inquinante se rilasciato nell’ambiente perchè: degrada in 1000 anni, una sola cassetta si può frammentare in centinania di migliaia di granuli di plastica impossibili da recuperare/raccogliere, è un materiale derivato del petrolio e ottenuto quindi da fonti non rinnovabili, la filiera del riciclo di questo materiale nel settore ittico è complicata dalla frammentazione del mercato degli utilizzatori finali e dalla mancanza di centri di raccolta sparsi sul territorio.
Tutte le marinerie più evolute utilizzano da decenni le cassette di plastica riutilizzabili dopo lavaggio, senza alcun problema, sia per limitare l’impatto di imballaggi potenzialmente inquinanti sia per una questione legata all’ottimizzazione economica dell’imballo (una cassetta di plastica lavabili dura in media dai 5 ai 10 anni).
La normativa europea sui rifiuti ha come obiettivo la drastica riduzione dei rifiuti indifferenziati nei prossimi anni con un notevole aumento delle percentuali di recupero dei materiali riciclabili. Entro il 2030, infatti, tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’Unione Europea dovranno essere riciclabili. Il nuovo pacchetto di disposizioni predisposto dalla Commissione Europea si concentra in particolar modo sul tentativo di prevenire la dispersione della plastica in mare tanto che nuove norme relative agli impianti portuali di raccolta si concentreranno sui rifiuti marini nelle acque prevedendo misure intese a garantire che i rifiuti generati a bordo di imbarcazioni o raccolti in mare non siano abbandonati ma riportati a terra e lì adeguatamente gestiti. Nelle proposte della Commissione sono comprese misure volte a ridurre l’onere amministrativo che grava sui porti, le navi e le autorità competenti. La Commissione inoltre sta per presentare la proposta in materia di prodotti in plastica monouso nel corso del 2018”.
La consigliera di Liberi e Uguali vuole sapere dal sindaco Piunti “se sia stata effettuata una valutazione economica e sopratutto di impatto ambientale della sospensione nell’utilizzo delle cassette lavabili e se sia possibile produrre evidenze se sia stato calcolato il rischio per l’ambiente marino di utilizzo esclusivo del polistirene a bordo dei pescherecci; se si sia calcolato quante casse di plastica lavabili e riutilizzabili il comune di SBT ha comprato negli ultimi anni; se sia possibile verificare le fatture di acquisto di tali materiali; se sia possibile sapere da chi sono state prese in gestione quante siano, dopo la sospensione del servizio, le casse di plastica lavabile recuperate dagli utilizzatori e rese disponibili al comune di SBT; dove siano state stoccate le suddette cassette; che tipo di destinazione avranno; quali siano le modalità di recupero; chi lo sta effettuando; quante casse di plastica lavabili sono in circolazione ancora non recuperate
come si vuole agire per recuperare tali beni; se il macchinario per il lavaggio delle casse lavabili (ancora perfettamente funzionante) avrà una destinazione o verrà smobilizzato; quali benefici siano stati previsti per il settore ittico rispetto tale decisione visto che saranno necessarie più risorse economiche che il comparto dovrà spendere per l’acquisto di imballaggi in plastica usa e getta ; quali siano i benefici per la collettività di SBT di un aumento di rifiuti di plastica monouso che andranno a finire nelle discariche comunali come rifiuto indifferenziato (rifiuti molto ingombranti che già stanno aumentando notevolmente il volume totale dei rifiuti conferiti); se nel passaggio al 100% di imballaggi di plastica usa e getta sia stata prevista ed attuata almeno una attività di riciclo del polistirolo usato ; quali accordi si siano presi in merito; chi sia il soggetto dedicato a gestire questa attività; se il previsto compattattore verrà installato, da ch e icon quali costi/benefici; se sia stato considerato l’impatto del passaggio al 100% di utilizzo di imballaggi in plastica usa e getta rispetto i parametri per l’ottenimento della Bandiera Blu che prevede una valutazione anche del grado di riciclo dei rifiuti; se sia stato considerato, nel caso di valutazioni economiche alla base della cessazione del servizio, l’utilizzo di fondi FEAMP (che per enti pubblici prevedono dall’80% al 100% di contributo) per mantenere e migliorare tale servizio; quanto gli armatori/pescatori spenderanno in più per l’acquisto di imballaggi usa e getta rispetto alla situazione precedente; quale accordo ci sia con PicenaAmbiente o altra società che si occupa di smaltimento rifiuti, in merito allo smaltimento/recupero del polistirolo usato”.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Politiche, Urbinati si tira fuori: "Resto in Regione"

Articolo Successivo

FI, elezioni. Endorsement di Piunti ad Ancona per un candidato di San Benedetto