Pd, Terrani commenta il voto: ”Una sconfitta da cui ripartire”
ASCOLI PICENO – Cosa significa il voto espresso nelle ultime regionali che ha visto il centrosinistra perdere dopo cinquant’anni la leadership della Regione Marche? Ne parliamo con il segretario provinciale del Pd Matteo Terrani.
Come interpreta il giudizio degli elettori?
“Come un’inequivocabile sconfitta, netta e storica nelle Marche, come tale va analizzata e compresa. Colgo l’occasione per fare gli auguri al neo presidente e a tutti gli eletti. Ci dà però spunti di riflessione sia per quanto riguarda i dati negativi emersi, sia per quelli positivi, che pur ci sono.
Dati negativi. “Nel corso degli anni la perdita consistente dell’elettorato di centrosinistra è stata lenta e graduale. E senza che la classe politica se ne sia accorta. Complice la rottura del tessuto politico e sociale della Regione. Occorre, per comprendere, partire da lontano. Dal 2008 con la grande crisi economica che ha duramente provato famiglie e imprese. Ad essa è seguita poi la rottura del 2015 quando il partito democratico era autosufficiente, ma tra il 2010 e il 2015 da 400 mila voti siamo passati a 250 mila, un terzo in meno. Maurizio Mangialardi con i suoi 270 mila voti ha segnato un discreto recupero. Dall’altra parte c’è un blocco politico e sociale nuovo che ha vinto. Famiglie impoverite, il dramma di banca Marche con la relativa incapacità di dare responsabilità legate sicuramente al centro destra. Se ad esse sommiamo il sisma che ha generato una percezione negativa tanto quanto la sanità si comprende come negli anni i cittadini hanno abbracciato il centro destra.
Già nel 2019 arrivavano i primi segnali di scollamento, e invece di mettere riparo abbiamo sprecato il nostro tempo per le diatribe interne e messo in discussione un presidente. Anche se Mangialardi è stato più che all’altezza, con un grande recupero del gap girando tutta Regione in lungo e in largo. L’insegnamento che ne abbiamo tratto è che con le divisioni non si va da nessuna parte e che ci si allontana dalla gente, alla quale invece occorre stare vicino per capire le necessità e i problemi reali”.
Dati positivi. “Il Pd è il primo partito della provincia di Ascoli, con candidati in campo e preferenze espresse che mostrano un grande radicamento sul territorio, manifestatosi nelle preferenze dei candidati del Pd più che di altri. Anna Casini nostra rappresentante, a cui volevamo conferire un riconoscimento è stata la più votata. Dei due esponenti maschili uno di area interna, Curti, è andato benissimo e uno della zona costiera, Paolo d’Erasmo, è stato il terzo per numero di preferenze. Con più voti di altri che in altre regioni sono arrivati primi. La quarta arrivata, Valeria Cardarelli, è un’indipendente, messa in campo per chi non votava più Pd, per rispondere ai giovani e alle forze più a sinistra. Con quasi 1000 preferenze in appena un mese di preparazione, senza spendere un euro, ha raccolto le istanze di una giovane generazione che reclama sempre di più un ruolo di rappresentanza e un ruolo politico. E senza questo contributo il Pd non sarebbe arrivato primo. Il patrimonio di questa tornata elettorale e della sua campagna vicino alla gente è l’ispirazione da cui ripartire con vigore e passione. Ringrazio tutti e 4 i candidati, premiati dai lettori con le preferenze che parlano di un forte radicamento sul territorio. Da qui dobbiamo ripartire”.
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