Pd: “Castelli e Piunti dicano se vogliono l’ospedale unico”
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In tema di sanità è guerra aperta tra il centrodestra e il centrosinistra. I sindaci di Ascoli Piceno Guido Castelli e di San Benedetto Pasqualino Piunti non perdono occasione per pungere la giuna della Regione Marche, che ha le competenze in materia di sanità. Il Pd non ci sta. “Che due Sindaci espressione del centrodestra polemizzino con il Presidente della Regione di colore politico opposto non ci scandalizza, anzi lo riteniamo del tutto normale e fisiologico oltretutto in un periodo che precede la campagna elettorale. Tuttavia questo non può rappresentare un motivo per evitare di far conoscere la loro posizione rispetto all’ospedale unico”, tuona Roberto Giobbi, segretario della sezione San Benedetto Centro.
Giobbi ha firmato un comunicato stampa insieme a Mario Neroni, coordinatore del gruppo Sanità del Pd. “Riteniamo che i Sindaci delle principali città dell’Area vasta 5 (Piunti e Castelli) debbano dire con chiarezza – scrivono i due – se sono d’accordo al progetto del nuovo ospedale o ritengono di mantenere lo stato attuale. Questo tema riguarda la qualità dell’offerta ospedaliera nel nostro territorio per i prossimi decenni, e quindi per le prossime generazioni indipendentemente da quali saranno in futuro le forze politiche che governeranno i Comuni o la Regione.
E’ ormai chiaro a tutti che l’offerta ospedaliera distribuita su due plessi, come è attualmente, presenta grosse criticità sia dal punto di vista organizzativo che tecnico-scientifico. L’attuale assetto non permette un utilizzo ottimale di risorse professionali e strumentali, e limita molto l’approccio multidisciplinare alle patologie sempre più complesse e per fortuna sempre più risolvibili grazie al progredire dalla scienza e delle tecnologie. Una nuova struttura ospedaliera, oltre ad avere le caratteristiche strutturali e funzionali moderne (gli attuali ospedali sono stati progettati 50 anni fa), produrrebbe vantaggi economici, ridurrebbe notevolmente i disagi per gli utenti spesso costretti al pendolarismo tra i due plessi ed aumenterebbe notevolmente l’efficacia e la sicurezza delle prestazioni ospedaliere.
Torniamo a precisare che nelle altre aree vaste (Pesaro, Macerata, Fermo), l’iter per il nuovo ospedale è in stato avanzato in alcuni casi è imminente l’inizio dei lavori. Anche nelle aree suddette vi è stato un dibattito piuttosto acceso tra i sindaci del territorio (spesso di colore diverso), ma alle fine il senso di responsabilità ha prevalso e la soluzione è stata trovata.
Riteniamo pertanto che la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera unica per il Piceno non sia più procrastinabile, sarebbe auspicabile arrivarci il più presto possibile e dovrebbe essere un obiettivo comune al di là delle collocazioni politiche. Le amministrazioni passano e spesso cambiano in democrazia, i servizi restano indipendentemente dal colore politico.
Una riflessione merita il tema sollevato circa l’istituzione dell’Azienda Ospedaliera Autonoma. E ormai chiaro che l’azienda autonoma all’interno dell’ASUR, non produce nessun vantaggio agli utenti, irrigidisce il sistema, aumenta i costi per il fatto che viene finanziata attraverso le prestazioni erogate ed è pertanto a forte rischio di inappropriatezza. Riteniamo che non si debbano istituire nuove aziende autonome e ci debba essere un ripensamento là dove queste esistono fino al progressivo superamento delle stesse, rendendo così il sistema omogeneo in tutta la regione. Tuttavia questo argomento non può rappresentare un alibi per non decidere”.
La stoccata finale i dem la riservano per il Movimento 5 Stelle: “Altra riflessione merita la posizione del M5S. Questo partito interviene spesso sulla stampa con critiche all’attuale sistema il più delle volte in maniera confusa e strumentale. Nessuno di noi pensa che l’attuale sistema sia esente da criticità, tuttavia pensiamo che questo movimento oltre alle critiche, debba far conoscere la propria posizione rispetta al tema in oggetto e non utilizzare un argomento sensibile come la sanità per pura propaganda. Per concludere riteniamo che chi ha responsabilità politiche debba esercitarle per il bene comune. Ci sono tempi per polemiche contrapposizioni e propaganda, e tempi in cui è importante decidere. Riteniamo che questo sia il momento delle decisioni, per le polemiche ci sarà tempo e modo, gli argomenti e le occasioni non mancheranno”.