Passato, presente e futuro: bomber Cacia parla a tutto campo

A due giorni dalla sfida con il Verona a parlare in casa Ascoli è stato il bomber Daniele Cacia.

Daniele, tre sconfitte consecutive e una classifica che inizia a farsi preoccupante. Cosa è successo?

“Quando pareggi o vinci è normale che alcune lacune non vengano fuori perché si è portati a guardare il bicchiere mezzo pieno, ma ora non è cambiato nulla, è normale incappare in un periodo come quello attuale perché per una squadra giovane una flessione ci sta, per quanto finora i ragazzi abbiano fatto bene. La nostra è forse una squadra poco caratteriale, quindi quando le cose vanno bene è un conto, ma quando qualcosa va storto e devi cambiare immediatamente allora si fa più fatica e a livello di gruppo non siamo stati così bravi a cambiare direzione. E mi riferisco a tutti, giovani e meno giovani, non ha senso fare sempre questa distinzione fra giovani e vecchi”.

Alle porte c’è un match quasi proibitivo. Lei sarà uno dei grandi ex.

“Sappiamo che a Verona sarà una gara difficile, conosco benissimo il campo e l’ambiente, ma, se pensiamo di andare lì per perdere, allora è meglio che non partiamo per niente. Partite come questa non c’è bisogno di prepararle troppo in settimana perché a livello nervoso e di stimoli si preparano da sé. E’ un match difficile, ma non impossibile, abbiamo bisogno di punti e dovremo andare al Bentegodi da squadra, sappiamo quanto siano forti, anche se non stanno ammazzando il campionato come pensavo. Che accoglienza mi riserverà il pubblico non lo so, ho lasciato un buon ricordo, a Verona ho trascorso due anni bellissimi dentro e fuori dal campo, è una città fantastica, per me è un piacere tornare lì, sarà molto bello, ritroverò tanta gente che mi ha dato affetto, dalla società agli ex compagni. In caso di gol esulterei, sì, il gol è sempre una gioia per un attaccante; ora gioco nell’Ascoli e sono contento di questo e ho rispetto per i nostri tifosi”.

L’altro bomber di sponda veneta è un certo Pazzini, attuale capocannoniere della B con 19 gol:

Gli dirò di fermarsi a 23 gol quest’anno perché di questo passo finirà per cancellare il mio record di 24 reti a Verona – scherza Cacia – Ho giocato con lui nella Fiorentina e so che giocatore è, poi abbiamo avuto carriera diversa; dico sempre di essere capitato nel posto giusto al momento sbagliato, un po’ a causa di qualche infortunio un po’ forse anche per colpa mia. Sarà comunque una sfida fra due attaccanti con fame di gol, lui per un motivo, io per un altro, ma sarà sicuramente una bella partita. Rispetto a lui tendo ad attaccare la porta e a scattare sul filo del fuorigioco; penso che potremmo essere una bella coppia d’attacco perché Pazzini è bravo anche come seconda punta e a tenere palla”.

E’ possibile vedere vedere un Ascoli a due punte?

“Di impossibile non c’è niente, abbiamo giocato insieme a Terni e non mi sembra che la squadra abbia sofferto, finora Andrea ha fatto bene e gli va dato merito, queste non sono decisioni che stanno a me. Sarò egoista, ma l’importante è che giochi io (ride)”.

Che differenza c’è tra questo Ascoli e quello dell’anno scorso?

“Se devo individuare delle differenze, dico che la stagione scorsa da gennaio a maggio dimostrammo di essere una squadra esperta, mi riferisco all’aspetto caratteriale nella gestione dei tempi della gara, quindi il capire quando accelerare e spingere e quando invece frenare. Quest’anno siamo più sbarazzini, è vero, quindi spesso prendiamo e ci spingiamo in avanti senza pensarci troppo”.

Dopo il gol realizzato con il Novara è stato molto emozionante l’abbraccio con Giorgi.

“Lo ringrazio molto, so di avere con lui un bel rapporto, leale e me lo tengo stretto perché in questo ambiente accade di rado trovare un compagno o anche un dirigente con cui instaurare un rapporto così. Fuori dal campo non abbiamo occasioni di frequentarci perché abbiamo tempi diversi, io ho due bambini, ma so che si può contare su di lui quando c’è qualche problema. E’ ascolano e soffre più di un tifoso quando le cose non vanno bene, vive l’esperienza al 100% e quando c’è una sconfitta lui ci fa provare da vicino quello che sentono i tifosi. Avere responsabilità mi piace e credo anche a Giorgi, mai mi sono tirato indietro; sta a noi più grandi ed esperti cercare un cambiamento di rotta e gli altri più che seguirci, devono fidarsi”.

Fino a qualche settimana fa qualcuno parlava anche di play off…

“E’ normale che quando le cose vanno bene e sei lassù c’è chi pensa ad altri obiettivi, ma io ho sempre ragionato in base alla realtà. Il campionato è equilibrato, vedo il Frosinone con qualcosa in più rispetto alle altre, vedo bene anche il Perugia; ma anche in basso ci sono 13 squadre raccolte in 5-6 punti e il Trapani è la dimostrazione che con tre vittorie in 4-5- gare è riuscito a rimettersi in corsa. Forse se si voleva realizzare un sogno a gennaio si sarebbe potuto intervenire, la Spal è il classico esempio. Resta sempre il dubbio perché a parlare è il campo, sono stati due modi diversi di ragionare quelli di Ascoli e Spal”.

A breve vi trasferirete nel nuovo centro sportivo. Quanto sarà importante?

“Speriamo di riuscirlo a vedere, ormai è da tempo che se ne parla… Non si può cambiare ogni volta programmi di allenamento all’ultimo minuto perché ci sono campi allagati o altre problematiche. Purtroppo la gestione settimanale attualmente è drammatica”.

 

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