Paoletti (Forza Italia): «Sicurezza ambientale, energia e risanamento dell’entroterra come obiettivi»


ASCOLI PICENO  –  Candidato alle regionali tra le fila di “Forza Italia”, Roberto Paoletti è il vice comandante della Caserma dei Vigili del Fuoco. Si dice desideroso di portare il proprio contributo in Regione, avendo come orizzonte la sicurezza e le questioni energetiche che si riflettono anche nell’impatto ambientale. Egli, infatti, è anche un ingegnere energetico.

Parliamo di incendi boschivi, che bilancio può farci finora? Quali correttivi attuare?

«Questa estate, per quanto riguarda la nostra caserma devo dire che è andata abbastanza bene. Abbiamo partecipato attivamente al vasto incendio che ha riguardato il territorio aquilano, durato più di una settimana. Il problema dei boschi è che parliamo spesso di realtà abbandonate, che avrebbero bisogno di una maggiore manutenzione. Dopo un incendio noi (vigili) notiamo anche cosa c’è nel terreno. Spesso troviamo di tutto, tanta immondizia, elettrodomestici abbandonati e non per ultime bombole di gas GPL. Il sottobosco è spesso molto ricco di alberi caduti o sterpaglie varie, questo è sempre il maggior propellente per gli incendi. Che proposta avanzare? Le aziende hanno l’obbligo di munirsi di idranti, questa regola non vale per i Comuni. Quest’ultimi spesso non hanno i fondi per far fronte a spese onerose –  parliamo di almeno 50 mila euro per l’impianto completo di pompe e vasca di accumulo dell’acqua –. Tante volte ci basterebbe anche un attacco derivato dall’acquedotto cittadino da dove prelevare l’acqua. Non sembra, ma scendere a valle dalla collina per rifornire i mezzi potrebbe richiedere anche più di un’ora. Questo è un problema che riscontriamo nei piccoli Comuni dell’entroterra. Occorre anche dire che gli incendi sono di competenza regionale. La legge attuale permette alla Regione di stipulare convenzioni con altre aziende. E se queste non fossero in grado di rispondere in maniera tempestiva? Non pensate che potrebbero crear problemi, anche ai Vigili che devono comunque intervenire istituzionalmente?»

Spesso vediamo anche smottamenti o frane, cosa può dirci riguardo al nostro rischio idrogeologico? Cosa può dirci della situazione attuale dei nostri corsi d’acqua?

«E’ una situazione che deve essere perennemente monitorata. Ogni tanto accade che qualche masso o costone di roccia ceda a causa delle piogge. La criticità risiede nel fatto che spesso avvengono in strade provinciali, come magari è avvenuto per lo smottamento che ha coinvolto il territorio d’Arquata. Le Provincie hanno mantenuto moltissime competenze, ma non hanno più i fondi che avevano un tempo. Questo crea ritardi e disservizi. Credo che sarebbe auspicabile un assorbimento della competenza da parte della Regione o un rifinanziamento delle province. Lo stesso vale per i fiumi. Sentiamo spesso parlare di alveo dei fiumi da pulire, anche qui andrebbe fatta attenzione. La Riviera ha spesso patito alluvioni, non sono casi così rari. E’ un dato che non possiamo soprassedere.»

Ultima domanda, che contributo pensa di poter portare in Regione, qualora eletto?

«Sicuramente la mia attenzione è quella della sicurezza. Il mio obiettivo è quello di lavorare per una sicurezza ambientale. Senza dimenticare che sono un ingegnere energetico, posso dire la mia rispetto a quegli aspetti che sono ancora di competenza regionale. Un’ultima considerazione: recentemente sono stato nel territorio colpito dal sisma del 2016, non pensavo che la situazione fosse ancora così difficile. In questo momento stiamo investendo tanti soldi per rifare i cappotti termici delle case. Io, magari, avrei pensato di indirizzare quei soldi per far fronte a quella che ritengo sempre una priorità: il risanamento dell’entroterra. Non aveva più senso?»

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