Pancreas artificiale ibrido, ad Ascoli e S.Benedetto i primi impianti

ASCOLI PICENO – Ad Ascoli e San Benedetto nel mese di dicembre sono stati installati su 6 pazienti adulti affetti da diabete di tipo 1 i primi dispositivi che possono essere definiti “pancreas artificiale ibrido”, in grado di erogare insulina in maniera semi-automatica in modo simile al pancreas umano.

Gli impianti eseguiti sono stati tra i primi in Italia e sono stati effettuati presso la Unità Operativa di Diabetologia dell’Area Vasta 5 dell’ASUR, che da maggio ha aperto presso le due sedi ospedaliere di AV5 un ambulatorio dedicato alle tecnologie  innovative in grado di ridurre le complicanze acute e croniche del diabete di tipo 1 insulino-dipendente. Tutto il personale medico ed infermieristico dell’Unità ha seguito un intenso percorso formativo specifico per la gestione di questi presidi all’avanguardia (microinfusori di insulina e sensori glicemici). L’utilizzo di queste nuove tecnologie richiede infatti un impegno costante del personale sanitario in particolare per quanto riguarda l’educazione continua del paziente e l’istruzione all’uso del device e al conteggio dei carboidrati assunti con l’alimentazione.  

Il pancreas artificiale è un insieme di sistemi in grado di mimare la funzione di regolazione dei livelli glicemici svolta da un pancreas sano: un sensore per il monitoraggio in continuo della glicemia, una pompa per l’infusione sottocutanea di insulina ed un algoritmo matematico controllato da un computer che connette il sensore e la pompa. In questo modo il sistema è in grado di aggiustare automaticamente la somministrazione di insulina in modo da ridurre i valori elevati di glicemia e minimizzare il rischio della ipoglicemia senza che il paziente debba intervenire.

Il sistema ibrido installato sui pazienti è in grado di modulare in maniera automatica il rilascio di insulina nel periodo interprandiale e notturno sulla base dei livelli glicemici, mentre è ancora necessario l’intervento del paziente per stabilire la dose di insulina necessaria per i pasti, calcolata in base ai carboidrati assunti. In questo modo la persona diabetica è in grado di rimanere per piu’ dell’80% del tempo con livelli di glicemia nel range della normalità, riducendo così in modo rilevante i rischi legati al diabete e migliorando la qualità della vita. Il sistema rivoluziona il modo di curare il diabete di tipo 1, in quanto per la prima volta la quantità di insulina erogata al paziente viene determinata dal microinfusore in modo automatizzato senza bisogno di intervento esterno tramite un algoritmo sulla base dei livelli glicemici e dei profili di insulina basale delle giornate precedenti.

Gli ospedali di S. Benedetto ed Ascoli si inseriscono quindi tra i centri diabetologici italiani all’avanguardia nell’utilizzo delle nuove tecniche, rispondendo così ai bisogni complessi di salute delle persone con diabete.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Incidente Tornado, a gennaio l'udienza preliminare

Articolo Successivo

Fa la spesa con la carta di credito clonata e aggredisce i Carabinieri, arrestato