Palariviera al turnover: lascia l’UCI cinema. Calabresi racconta
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Palariviera chiude. Questa la notizia che si è diffusa nelle ultime ore creando sconcerto in utenti e operatori. San Benedetto senza Palariviera: uno scenario apocalittico.
E invece Fausto Calabresi, gestore storico del complesso multimediale, tranquillizza gli animi preoccupati. “Semplicemente ci lascia un esercente, ma l’attività va avanti. Il Palariviera è di proprietà del comune: scade il contratto con UCI cinema che non ha voluto rinnovarlo. Poco importa, presto subentrerà un altro fornitore e andremo avanti comunque” spiega Calabresi.
Il Palariviera, su cui sono stati riversati milioni in termini investimenti in strutture e attrezzature, non chiude certo i battenti. Anzi si pone sul mercato dell’intrattenimento come pietra miliare del divertimento rivierasco.
“La crisi del cinema è senz’altro un fenomeno dovuto alla natura del suo andamento. Infatti è uno di quei settori ciclici, con periodi occupati da prodotti che vanno, pensiamo alla saga di Guerre stellari, a Pieraccioni, a Checco Zalone, re del botteghino”. Quindi Calabresi ne fa una questione di qualità della produzione, che ha più o meno appeal sul pubblico fino a creare delle vere tendenze.
“Gli anni passati? Gli ultimi non sono stati quelli migliori. Dal 2010-2012 la produzione non è stata molto brillante, in termini internazionali. Anche se poi ci sarà un ciclo che riprenderà come sempre è stato. Stanno andando bene gli italiani, grazie a una bella rosa di registi e attori bravi”. Questione di qualità, insomma.
“Non ne farei una questione di potere di acquisto delle famiglie”. Il cinema è l’arte magica del sogno a occhi aperti, che permette, a fronte di un biglietto dal prezzo relativamente contenuto, di fare una esperienza sensoriale e emozionale. E poi, ricorda Calabresi, “La gente ha bisogno di socializzare. La fruizione del film dentro casa va bene, ma c’è voglia di uscire e di stare insieme”. Covid permettendo.
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