Ospedali del Piceno, Antonini risponde al Pd: “La verità fa male a chi è da sempre nemico del Piceno”
“Purtroppo per chi in questi anni ha guidato la sanità regionale, dimostrandosi un nemico di tutto il Piceno, la verità fa male è dura da accettare”.
Inizia così la secca replica di Andrea Maria Antonini, Consigliere regionale della Lega, alle parole di esponenti del Pd marchigiano che accusano la Regione di aver cambiato idea sull’assetto sanitario della provincia, in particolar modo sul destino degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, come risulterebbe secondo le critiche dal Piano che la Giunta Acquaroli sta redigendo in queste settimane.
“C’è da ricordare una cosa molto importante – premette Antonini –: quando governava la Regione il Partito Democratico aveva puntato su un ‘unico’ ospedale in provincia, da realizzare in mezzo alla Vallata del Tronto. Questa scelta, se realizzata, avrebbe portato come conseguenze alla chiusura del ‘Mazzoni’ ad Ascoli e del ‘Madonna del Soccorso’ a San Benedetto così come li conosciamo. Questo poiché – attenzione, è un passaggio fondamentale – l’ospedale unico di Vallata non avrebbe riguardato solo la costruzione fisica di un nuovo edificio, ma avrebbe previsto che in quella struttura sarebbero confluite anche tutte le
specializzazioni e i reparti presenti dei due presidi. Insomma, ad Ascoli e a San Benedetto non sarebbe rimasto neanche il Pronto Soccorso. Questo era il disegno del Partito Democratico, semplice quanto letale” afferma.
Da qui il Presidente della III Commissione ‘Governo del Territorio’ passa a ricordare la battaglia politica degli ultimi anni e gli obiettivi politici dichiarati fin dall’inizio a cominciare dal suo partito.
“La Lega ha cominciato nel 2018 la sua lotta in difesa di entrambi i nosocomi, richiamando pari dignità sia per Ascoli che per San Benedetto e schierandosi sempre per un potenziamento dei due ospedali sia sul piano strutturale che su quello dei servizi. Non a caso – prosegue – abbiamo sempre parlato di I livello per il Mazzoni così come per il Madonna del Soccorso, chiedendo che venissero dotati di un’autonomia gestionale ed economica per essere finalmente sganciati da logiche che fino ad oggi hanno prodotto solo danni all’offerta sanitaria nella nostra provincia, danni e carenze evidenti e che sono sotto gli occhi di tutti. Lo so, fa male ascoltare la verità, ma il responsabile di tutto questo è uno solo: il Partito Democratico che da interi decenni ha governato la sanità regionale e provinciale. Ed è questo uno dei motivi per i quali lo scorso anno è stato mandato a casa dagli elettori marchigiani e piceni”.
Il riepilogo arriva, poi, ai mesi recenti che hanno visto il cambio di governo a Palazzo Raffaello: “Con queste immutate premesse ci siamo candidati alle regionali del 2020, venendo poi eletti. E sapete qual è stato il primo atto ufficiale deliberato dal Consiglio Regionale appena insediato e che ha visto, tra l’altro, il sottoscritto come suo promotore? La revoca della delibera voluta dal PD che cancellava proprio gli ospedali di Ascoli e San Benedetto del Tronto”.
La secca replica arriva ai recenti giorni che hanno visto l’inizio degli incontri sul territorio promossi dalla Regione Marche per discutere del nuovo Piano Socio Sanitario. “Il Presidente Acquaroli e l’Assessore Saltamartini – sottolinea Antonini – hanno presentato un documento dove si parla esclusivamente di plessi ed edifici ospedalieri da realizzare. Non c’è la minima traccia di investimenti su reparti, unità operative o sul personale medico. Volete sapere il motivo? Perché, e lo dico soprattutto ai cari amici del Pd, essendo questa la parte che realmente interessa al paziente, al malato, trattandosi della qualità della cura e dei servizi, saranno argomenti che verranno trattati col territorio in pieno equilibrio tra i due ospedali di Ascoli e San Benedetto”
“È chiaro adesso? A tal proposito – prosegue l’intervento – è indubbio che, ad oggi, il ‘Madonna del Soccorso’ abbia maggiori necessità del ‘Mazzoni’ di interventi strutturali, a partire dalla volumetria. Esigenze che abbiamo sempre rimarcato più volte perché oggettive. E si potrà discutere se costruire un nuovo ospedale con gli ingenti costi da sostenere connessi oppure intervenire sull’esistente struttura utilizzando anche i fondi del
PNRR che, come dichiarato dal Sottosegretario alla Salute Andrea Costa nella sua recente visita a San Benedetto, sono previsti solo per le ristrutturazioni degli ospedali esistenti e non per presidi ex novo: così facendo si potrebbero utilizzare le risorse risparmiate per intervenire sulla qualità e la quantità dei reparti e delle attrezzature, aspetti che, sono certo, interesseranno più dell’aspetto estetico al cittadino sambenedettese. In ogni caso – dice – le decisioni si quale strada percorrere, tra un ammodernamento e una nuova struttura ospedaliera, verranno prese nel momento opportuno e sempre di concerto con il territorio”.
In conclusione, Antonini afferma: “L’ospedale di Ascoli non solo non verrà toccato, a differenza del Pd che lo voleva ridurre a poco più di un ospizio e che oggi proprio per questo parla senza cognizione di causa, ma attraverso una politica finalmente perequativa arriveranno più risorse al Piceno permettendo di aumentare l’offerta sanitaria così come è richiesto da tempo. Un miglioramento nel suo complesso, s’intende, in grado di non coinvolgere solo gli ospedali, ma tutti i bisogni del territorio. E San Benedetto vedrà dal canto suo un tanto atteso intervento rinnovatore delle sue strutture oramai vetuste. Il tutto – conclude il Consigliere – per buona pace del Partito Democratico, da sempre nemico del Piceno. A partire proprio dalla politica sulla sanità”.
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