Ospedale unico, Urbinati: “Castelli è in confusione, la Regione continua il suo lavoro”

ANCONA – «Sull’ospedale unico del Piceno il sindaco di Ascoli Piceno mi sembra in totale confusione, dimostrando di preferire alla salute ed agli interessi dei cittadini, interessi campanilistici ed elettorali». Così il capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, risponde agli attacchi del sindaco Guido Castelli sull’ubicazione del nuovo presidio sanitario. «Ufficialmente non è stata fatta alcuna scelta – riprende Urbinati –. La Regione sta lavorando al famoso algoritmo per l’individuazione del sito di costruzione, tuttavia speriamo fino all’ultimo di non doverci affidare solo a numeri e formule, ma di poter decidere esercitando le funzioni della politica, cosa peraltro già affermata dal presidente Ceriscioli. Ricordo che esattamente due anni fa, a gennaio 2016 – ricorda il capogruppo –, si svolse un Consiglio comunale aperto ad Ascoli Piceno al quale parteciparono gli esponenti di tutte le istituzioni locali: presidente e vice presidente della Regione, esponenti dell’Asur Marche, rappresentanti della Provincia, per iniziare il processo di realizzazione dell’ospedale unico e dare così corso ad una scelta fatta 15 anni prima e rimasta sulla carta. A due anni di distanza Castelli si rende conto che la Regione non sta scherzando e che sta attuando la sua linea programmatica. Noi amministratori regionali – prosegue Urbinati – siamo persone serie, coerenti, che fanno ciò che dicono. Oggi siamo arrivati al punto decisivo dell’iter in cui è necessario scegliere la localizazione dell’ospedale unico. Castelli afferma che i “sindaci sono stati emarginati” sul tema, gli ricordo, ancora una volta, che convocare i sindaci e coinvolgerli nella scelta, spetta a lui e al sindaco di San Benedetto Piunti e non alla Regione».

Il presidente del gruppo Pd incalza ancora Castelli: «Per rispolverare un po’ la memoria, anche allo stesso sindaco, invito a cercare su Google cosa diceva Castelli nel 2014 rispetto all’ospedale unico. Il suo giudizio era entusiasta, indicando la località di Campolungo, ovvero Ascoli Piceno, come sito di edificazione. A quel tempo Castelli non sollevava certo il vespaio di oggi. Come mai adesso ha cambiato idea? Forse l’ospedale unico va bene se fatto ad Ascoli e non se costruito altrove? Se è così Castelli allora lo dica, affermi legittimamente la sua posizione in merito. Non abbiamo messo preclusioni – aggiunge ancora Urbinati – quindi ritengo risibili il comportamento di Castelli e tanto più i ricatti del sindaco di San Benedetto Piunti, che è completamente assente dalla discussione e che subordina la scelta sull’ubicazione del nuovo presidio ospedaliero all’azienda sanitaria unica, Marche Sud. Sono convito – sottolinea il capogruppo –, dati alla mano, che sia la scelta meno conveniente per il territorio e questa è l’ulteriore dimostrazione della scarsa conoscenza della questione da parte del sindaco di San Benedetto, altrimenti non farebbe certe affermazioni. E risibili sono anche le richieste di Castelli di conoscere il costo dell’opera. Ancora una volta mi trovo a dover ricordare a Castelli che non solo i tecnici specializzati degli ospedali, ma di qualsiasi azienda pubblica o privata sanno che prima di avviare un’opera, compresa una struttura ospedaliera, è necessario individuare il sito sul quale realizzarla, poi quantificare i costi e dunque finanziarla, altrimenti si discuterebbe sul niente. Noi vogliamo procedere concretamente e non fermarci alla chiacchiere, cosa in cui invece è specializzato Castelli. Non smetterò di ripetere – conclude Urbinati – che il territorio piceno ha già perso importanti occasioni, come nel caso delle infrastrutture, con la terza corsia dell’A14 che si ferma a Pedaso, e non deve perdere altri treni».

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