Ospedale San Benedetto, cittadini sul piede di guerra
Grande apprensione tra i cittadini di San Benedetto del Tronto per la sorte dell’ospedale “Madonna del Soccorso”. A seguito delle ultime direttive dell’Area Vasta 5, il nosocomio della riviera, sarà utilizzato solo per il ricovero e cura dei pazienti infetti da COVID-19. L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli Piceno invece garantirà l’assistenza ospedaliera per le altre patologie. I pazienti attualmente ricoverati a San Benedetto saranno trasferiti nelle Case di Cura convenzionate della zona. I pazienti con patologie più gravi verranno trasportate automaticamente presso l’Ospedale di Ascoli. Dal pomeriggio di martedì 17 marzo, a San Benedetto saranno quindi garantite le attività di emergenza per i pazienti con sintomi influenzali. Sempre dal 17 marzo, tutte le altre tipologie di urgenze e problematiche di salute, saranno gestite dall’ospedale di Ascoli.
Ospedale riconvertito, crescono le preoccupazioni dei cittadini sambenedettesi
L’Area Vasta 5 delle Marche ha appena riorganizzato le strutture sanitarie della zona. A seguito di tale decisione tra i cittadini, le associazioni di categoria e le istituzioni nascono preoccupazioni e interrogativi sulle sorti future dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto. Con lo svuotamento dei reparti a fine anno, i numeri di ricoveri e prestazioni effettuate, extra situazione emergenziale, saranno in discesa. A livello regionale la sanità valuta il volume di affluenza e di servizi erogati e probabilmente questo riconversione potrà essere un movente per procedere a un taglio. La cittadinanza unita sanbenedettese auspica che la situazione di emergenza volga al termine il prima possibile per il bene di tutti ma che allo stesso tempo al termine del periodo siano redistribuite le operatività dei nosocomi pre COVID-19.
Situazione surreale
Sono giorni di profonda emergenza nell’Area Vasta 5. Una situazione mai affrontata prima. San Benedetto è sinonimo di qualità nelle prestazioni mediche. Tale qualità ha spinto la Regione Marche a convogliare il ricovero e la cura dei pazienti infetti da COVID-19. La preoccupazione nasce sulla mancanza di una programmazione scritta che una volta finita, come si spera il prima possibile, questa situazione di emergenza, possa tutto tornare come era prima. Nel frattempo seguiranno in questi giorni comunicazioni scritte dalle istituzioni locali verso la Regione.
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