Ospedale di Vallata, la Regione e i Sindaci di Spinetoli e Colli: “Il territorio ha bisogno di un servizio di eccellenza”
SPINETOLI – “Rispediamo al mittente le gravi accuse di speculazione edilizia. Il Piceno ha bisogno di un servizio sanitario di eccellenza, di un ospedale di eccellenza. Non esiste alcuna intenzione da parte della Regione di chiudere i due ospedali, su cui, in questi ultimi anni, sono stati anche investiti 18 milioni di euro”.
Questa è la dichiarazione comune a tutti i partecipanti della conferenza stampa, tenutasi a Spinetoli per parlare del progetto del nuovo Ospedale di Eccellenza. Presenti il Sindaco Alessandro Luciani, il presidente dell’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto e sindaco di Colli del Tronto Andrea Cardilli, il vice presidente della Regione Anna Casini e il Direttore dell’Area Vasta 5 Cesare Milani.
Quella tra Spinetoli e Colli del Tronto è stata scelta perché rispetta i requisiti richiesti dalla Regione e a tutt’oggi, tra l’altro, è l’unica proposta, sostenuta da atti, arrivata agli uffici tecnici regionali.
“Io e Luciani, abbiamo trovato un’intesa per presentare il progetto e ci siamo candidati perché l’area rispondeva alle caratteristiche richieste – continua Cardilli – Io non appartengo ad alcuna area politica e non devo partecipare alle prossime elezioni, la mia decisione è stata presa per rispondere alle esigenze di tutta la comunità picena. E che il Mazzoni non si tocca, lo diciamo pure noi”.
“Mi sfugge il senso delle dichiarazioni del Sindaco Piunti – commenta Luciani – all’inizio non era d’accordo con l’ospedale unico e oggi, invece, lo vuole a Centobuchi. Non si possono fare scelte di tali importanza con un’ottica campanilistica e, soprattutto, fare dichiarazioni su un’ipotetica speculazione edilizia è reato”.
“Fu l’assemblea dei sindaci ad essersi espressa a maggioranza su questa decisione. C’è un algoritmo perché, a differenza delle altre province, dal Piceno non è mai arrivata la proposta di un’area. A quel punto, Ceriscioli ha inviato la lettera d’invito alla candidatura riportando i requisiti richiesti. Uno di questo era che l’Ospedale di Eccellenza sarebbe dovuto sorgere tra la ferrovia e una strada principale e dovesse essere equidistante da tutte le zone. Spinetoli e Colli hanno presentato la candidatura e i tecnici della Regione l’hanno definita idonea. Una conferenza dei sindaci si è espressa a favore, la seconda assemblea ha riconfermato l’area. A seguito di tale decisione è partita l’analisi del terreno che ha allungato i tempi dell’iter di circa sette mesi, ma i risultati sono stati positivi.
“Ricordo inoltre”- precisa Cardilli – “che non è legittima la richiesta di Piunti di un peso specifico di un sindaco all’interno dell’assemblea dei Sindaci: questo può esserci in una partecipata non per la sanità. Le esigenze in questo caso sono di tutta la comunità”.
Il Direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani, ha ricordato che le scelte andrebbero fatte pensando al futuro. “Gli ospedali di Ascoli e San Benedetto hanno tante problematiche anche strutturali. Sono in difficoltà per la mancanza di medici che si dividono su due strutture diverse. In una struttura unica tutte le forze potrebbero concentrarsi per risolvere ogni problema di salute: nella medicina moderna si ragiona per intensità di cura. Gli ospedali di Ascoli e San Benedetto, non resteranno fuori dalla rete sanitaria: nel nuovo ospedale ci si starà per poco tempo, poi serviranno servizi territoriali per le lungodegenze).
Milani, pur precisando di non entrare nel merito della scelta politica, ha definito l’ubicazione di Pagliare “ideale e ben raggiungibile”.
“Non facciamo come la terza corsia – conclude la Casini – non cadiamo nella trappola della non decisione politica per non causare contrarietà dei cittadini. Alzare il livello dei servizi è quello che conta e la politica dovrebbe infondere speranza di una sanità nuova e non diffondere menzogne. Mi chiedo come mai il Comune Ascoli, che fa proclami, non abbia mai presentato alcun progetto in merito. Tutte le migliorie che si stanno facendo sui due ospedali esistenti (tipo l’hospice), sono la dimostrazione che non saranno chiusi” dice Casini.
“Noi stiamo invecchiando, siamo la regione più longeva e avremo sempre più bisogno di servizi per gli anziani, di ambulatori e di lungodegenza. Ricordo anche che i medici sono sempre di meno e scelgono a maggior ragione di svolgere la loro professione un ospedale di eccellenza”.
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