Onore e rispetto dell’altro, ecco i valori dell’Unione Rugby San Benedetto
SAN BENEDETTO – Una delle società più importanti del panorama del rugby marchigiano è sicuramente l’Unione Rugby San Benedetto. L’associazione è in continua crescita grazie alla grande passione per il rugby che accomuna tutte le persone che fanno parte del sodalizio sportivo. C’è un codice etico meticoloso e puntuale che scandisce ogni singola attività e riveste ogni singolo protagonista di questa affascinante e apprezzato sport. La parola che risalta maggiormente è “buon senso”: a tutti gli appartenenti alla squadra viene chiesto di utilizzare sempre un linguaggio e un comportamento rispettoso degli altri e dei valori del club, cosa che spesso non accade in quelli che sono considerati sport “maggiori”.
“Un tempo c’erano due squadre di rugby di fazioni politiche diverse, ma poi si è creata la Rugby San Benedetto, che una volta si allenava al Ballarin” dice il coordinatore sportivo della società rossoblù Natale Santori, detto “Toro”, “Poi è venuta l’idea di fare dei campi in zona Agraria, che hanno permesso di ospitare anche la nazionale italiana durante l’ultima estate quando ha disputato l’unica partita pre mondiale fatta in Italia. Per noi è stato un evento eccezionale, e ci siamo messi sulle spalle tutto il fardello organizzativo della partita” dice Santori, “Abbiamo due campi regolamentari, dove c’è il minirugby con gli under 6, poi under 8, 10, , 12, 14, 16, 18 e la prima squadra. Abbiamo anche la Seniores e gli Old, ovvero quelli che non possono più disputare i campionati per ragioni d’età” spiega Santori.
“Nelle nostre fila abbiamo anche soggetti particolari, sensibili, che hanno giocato e praticano questo sport senza dover essere additati da nessuno e che fanno parte tranquillamente della nostra squadra. Sono ragazzi bravissimi che stanno facendo un percorso rieducativo” spiega Santori, “Noi incrementiamo il loro risultato finale, ma andiamo anche nelle scuole di I e II grado per promuoverci. Il gioco del rugby si mette in evidenza rispetto agli altri sport: la meta viene raggiunta se tutta la squadra partecipa” evidenzia Santori, “Tenere indietro un elemento può creare problema e per noi è fondamentale dare la palla indietro per andare avanti e questo si ha solo se c’è unità e omogeneità”.
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