Nuove restrizioni e mancanza di sostegni, Fnaarc lancia l’allarme per gli agenti di commercio
“Lanciamo un grido di allarme per una categoria che coinvolge oltre 220.000 professionisti in Italia, che intermediano oltre il 70% del Pil nazionale e che risultano tra i più colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia”.
Lo fa FNAARC – Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio – attraverso la voce del suo presidente, Alberto Petranzan. “Nell’ultimo anno la categoria è flagellata da diverse dinamiche che hanno reso
quasi impossibile per molti di noi lavorare e, allo stesso tempo, accedere ai ristori previsti per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Il sistema di sostegno messo in piedi dal precedente Governo, oltre a non coprire in maniera efficace la pluralità di settori per cui operano gli agenti di commercio, finora non ha tenuto conto del differimento del pagamento delle provvigioni”.
Negli scorsi mesi si era aperto un tavolo di confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) su diverse tematiche strategiche per il settore, che è stato però interrotto dal succedersi di nuovi esponenti alla guida dell’esecutivo.
“Occorre dunque ripartire al più presto poiché – interviene Tullio Luciani, presidente provinciale FNAARC – nel frattempo la situazione è solo peggiorata: alle restrizioni sugli spostamenti, al drastico calo dei consumi e alla impossibilità di programmare la propria attività lavorativa, si somma infatti l’ulteriore aumento dei costi correlati allo svolgimento della
nostra attività. Ad esempio, l’aumento del prezzo della benzina, di cui non si parla, ma che negli ultimi mesi è stato notevole.”
Gli Agenti e Rappresentanti di commercio sono uno dei principali motori per le piccole e medie imprese italiane: penalizzare la categoria vuol dire rallentare lo sviluppo economico della nazione. FNAARC proseguirà nelle prossime settimane l’attività di sensibilizzazione nei confronti del Governo e dell’opinione pubblica sulle problematiche che riguardano Agenti e Rappresentanti di commercio.
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