Oltre all’autore sarà presente l’attore Stefano Artissunch, che leggerà alcuni passi del libro.

“Non chiamarmi Poesia” è un viaggio in versi che, pur essendo stato concepito prima dell’isolamento a cui siamo stati costretti qualche mese fa, parla di una persona che per reazione, stanchezza, disillusione decide di chiudersi al mondo, di ritrovarsi nella mancanza, di privarsi di orpelli e fronzoli, di vuote consuetudini, di apparenze e stereotipi. Di sparire per riaversi, di fare i conti con errori e sorrisi, di tracciare una strada nuova nel caos quotidiano, di non avere etichette.

Una quarantena dell’anima prima che quarantena fosse davvero.

Come ricorda lo stesso Capponi: «Quando togliamo il superfluo, agendo per sottrazione, cosa resta? Questo è quello che mi sono chiesto. E alla fine mi sono detto: i ricordi, o quantomeno quello che ne ricordiamo; questa assurda contemporaneità, intrappolata nello schermo di un pc o di un telefono; e poi resto io, resta lei, restiamo noi; e resta una pagina bianca, che poi è la vita che dobbiamo ancora scrivere».

Sei sono le “tappe” del viaggio, ognuna delle quali introdotta da un disegno di Tamburrini, fino alla conclusione cui si giunge verso dopo verso.

Il pianista e compositore Allevi, che ha avuto modo di leggerne in anticipo alcuni brani, ha voluto lasciare un piccolo grande contributo esprimendo il suo pensiero, in apertura. “Non chiamarmi Poesia” è disponibile sia in formato ebook che in cartaceo, ed è completamente autoprodotto.

Luca Capponi, nato ad Ascoli, è scrittore e giornalista. Ha scritto tre libri, da cui si sono tratti altrettanti recital musicati da Dario Faini, in arte Dardust.: “C’era una volta il deserto” (2012, Lìbrati), “Inchiostro Nero” (Lìbrati, 2014) e “Un giorno capirai” (Capponi Editore, 2016).