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Nell'area Sae di Pescara del Tronto ci sarà anche una piccola chiesetta di legno
Ci sarà anche una chiesetta di legno nell’area delle Sae di Pescara del Tronto. Sarà intitolata alla Santa Croce, una festa patronale a cui la gente del luogo è molto legata.
Per il parroco Nazzareno Gaspari, impegnato a riportare pace tra i parrocchiani durante il sorteggio di ieri per l’assegnazione delle prime 26 casette di Arquata dichiara: “Un nuovo borgo sta nascendo. Penso che una volta che sarà completata la chiesa di legno potremo dire che sarà un borgo completo, perchè intorno ad un campanile ci si ritrova tutti, sia la comunità ecclesiale che quella civile. In questi paesi – aggiunge – al campanile ci si tiene. E’ un bel segno di ripartenza, di speranza”.
In questi mesi in cui la totalità della popolazione di Arquata è sfollata altrove, don Nazzareno ha continuato a svolgere il suo ruolo. E per farlo deve andare dove la gente vive. “Noi – racconta il parroco – ci ritroviamo ogni giorno alla struttura alberghiera Domus Mater Gratiae di Porto d’Ascoli, lì c’è la comunità di tutti quelli che abitano negli alberghi della zona. E poi la domenica ci si ritrova ad Ascoli nella Chiesa di San Cristoforo che il vescovo ha dato alla comunità arquatana”. Anche don Nazzareno ha dovuto sottoporsi a sorteggio per una Sae da 40 mq: il vescovo aveva chiesto per lui un casetta da 60 mq, con una stanza da adibire a ufficio, ma gli altri destinatari non hanno accettato e il risultato è stato che la casetta da 60 mq è stata risorteggiata ed è finita ad una persona singola. Ritornando sulle tensioni della mattinata di ieri don Nazzareno chiosa: “Le persone che andranno nelle casette di Pescara alzando gli occhi vedranno la loro casa che non c’è più. Non pensiamo ai ritardi, pensiamo che oggi ce le abbiamo, perchè se pensiamo ai ritardi pensiamo al passato e con il passato ormai non si fa più la storia, bisogna pensare al presente e al futuro”.