SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di fronte all’esperienza occorre prendere provvedimenti. Da questo principio nasce la riflessione sulla movida del consigliere comunale di minoranza Tonino Capriotti. “Bisogna darsi innanzi tutto una regolamentata, per quanto riguarda gli orari di chiusura dei locali e farli rispettare”.
Ma il problema non si risolve solo con i divieti. “Bisognerebbe creare anche un’alternativa per il popolo della notte in zone non abitate: penso alla zona porto, zona Sentina, l’area dello stadio. Quelle zone meno abitate, nelle quali l’apertura delle attività legate alla movida non rappresenti un problema per chi vuole riposare e di giorno godersi il mare”.
Come? Agevolandole con la de-tassazione, non facendo pagare la TARI, così che queste attività di intrattenimento attecchiscano.
Altra cosa determinante, “la creazione di eventi: alternativi, come era il Maremoto, ideato per la prima volta nella zona ex Champing, in spiaggia: anche quella zona l’insediamento della movida potrebbe avere un senso”.
E poi, “Creare attività alternative in centro di livello culturale diverso, come il cinema all’aperto di via labirinto e di via Saffi che c’era prima”.
“Negli spazi di nessuno, oggi destinati alla movida, occorrerebbe ideare eventi che occupino gli spazi. Solo così si porta un po’ di cultura e si propone un modo diverso di vivere la città”.
E infine “Un’altra cosa che genera il caos è il traffico. Al porto esiste una vasca di colmata che potrebbe diventare un parcheggio e che conterrebbe dalle 300 alle /400 auto. Poi non so tecnicamente, ma si può pensarla come uno sfogo per le auto. Idee e coraggio servono: non è colpa delle attività da far chiudere. Ma il disordine è causa del mancato rispetto della quiete pubblica. E in alcuni casi ha portato i cittadini a ricorrere agli avvocati”.
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