OFFIDA – Un infermiere di 57 anni è finito in manette nell’ambito dell’inchiesta relativa ad alcune morti sospette nella residenza sanitaria assistenziale di Offida avvenuti. L’accusa riguarderebbe omicidio e tentato omicidio in danno degli anziani ospiti della struttura.
L’indagine inizia nel settembre 2018, quando la Stazione Carabinieri di Offida segnalava alla Procura della Repubblica di Ascoli o alcune informazioni raccolte circa decessi sospetti, avvenuti presso la struttura sanitaria di Offida che ospita anziani non autosufficienti e con necessità di assistenza di tipo sanitario.
L’impegno investigativo ha avuto i suoi primi riscontri quando le preliminari analisi sul sangue di alcuni pazienti deceduti consentivano di rilevare concentrazioni di promazina a livelli tossici ed assolutamente incompatibili con le terapie prescritte per quei pazienti. Un secondo e più importante nel 2019, quando le indagini consentivano di rilevare, dopo l’esame autoptico di due salme che quei pazienti ricoverati erano deceduti: uno per una somministrazione di promazina in dosi letali e l’altro per somministrazione di insulina in un soggetto non diabetico.
L’indagine, di spiccato livello tecnico-scientifico, si è sviluppata, oltre che con attività tecniche, con attente analisi di decine di cartelle cliniche acquisite per numerosi pazienti delle struttura e con l’escussione di un rilevantissimo numero di persone informate sui fatti, così consentendo di acquisire gravi indizi di responsabilità sul conto di un infermiere 57enne in servizio presso la RSA , per aver volontariamente causato, a partire dal gennaio 2017 al febbraio 2019, il decesso di otto pazienti di quella struttura tentando di causarne altri quattro, somministrando illecitamente farmaci in dosaggi tossici o letali e comunque incompatibili con le terapie prescritte
Le complesse indagini dirette dalla Procura Repubblica di Ascoli in costante coordinamento con l’Unità Operativa di Medicina Legale di Ascoli , mentre l’ indagato, da mesi era trasferito ad altro incarico
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