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Morte Alfie, vescovo D’Ercole: “Cultura della morte ha vinto sulla cultura della vita”
ASCOLI PICENO – “Ho pregato nei giorni scorsi perchè prevalesse il senso umano della vita e purtroppo, ancora una volta, mi trovo a verificare una sconfitta della cultura della vita e una chiara vittoria della cultura della morte”. Così il vescovo Giovanni D’Ercole, in una nota sula morte del piccolo Alfie Evans. “Tra medici e giudici qualcuno gioirà ora – osserva – e tra qualche tempo, quando la disumanizzazione della società sarà la norma, ne faranno addirittura un vanto. A noi non rimane che moltiplicare l’impegno perchè il mondo torni a girare per il verso giusto”.
“Ora che il piccolo Alfie è morto è necessario che ciascuno di noi si interroghi – aggiunge -. Tutti dicono la loro per questioni banali, scandali, parole vuote…ma di fronte a quei valori per cui è doveroso alzare il tono e far sentire la voce, troppi tacciono. Ormai non ci scandalizziamo più di niente, o quasi. Non ci scandalizza assistere al dramma di due genitori impediti dalla giustizia a tenere in vita il proprio figlio. Non ci scandalizza – insiste – sentir parlare di droga nelle canzoni e di udirvi anche ripetute bestemmie. Non ci scandalizza che gli studenti rispondano male, o picchino i professori e i genitori. L’assurdo è ormai diventato normale e noi – ribadisce D’Ercole – ci siamo tragicamente abituati a farcelo andare bene. Forse l’unica cosa che sia ancora in grado di scandalizzarci sul serio è il bene, ossia la vita così come dovrebbe essere. Che questa tragica morte interpelli le nostre coscienze – conclude – ora che non dobbiamo pregare per Alfie ma pregare che Alfie interceda per noi presso dio”.
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