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Montero in quarantena: «Soffro insieme agli italiani, calcio passa in secondo piano»
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Intervistato in videochiamata dall’ufficio stampa della Samb, l’allenatore rossoblù Paolo Montero ha raccontato così i suoi giorni in quarantena:
«Il calcio in questi momenti passa in secondo piano, ma non posso non ammettere che sto impazzendo chiuso in appartamento. Per fortuna un mese e mezzo fa è arrivata la mia famiglia e sono con loro. Sono molto dispiaciuto per tutto quello che sta accadendo, a Bergamo per esempio mi hanno accolto come un figlio (Atalanta sua prima squadra italiana ndr) e vedere certe immagini mi ha fatto male».
«Sinceramente faccio fatica a pensare al calcio in questo momento. È logico che ci siano tanti interessi, soprattutto economici, ma stiamo vivendo un periodo incredibile. Il fatto che l’Italia abbia superato la Cina sul numero dei morti ci fa capire quanto è grave la situazione – continua Montero -. Mi sembra difficile che si possa riprendere a giocare a inizio maggio, anche perché è da tempo che sento dire che il picco deve ancora arrivare».
«La gente deve stare a casa – conclude Montero -. Da quando noi abbiamo smesso di allenarci io non sono mai uscito di casa se non due volte per andare a fare spesa. Faccio tutto da casa, on line. Non è facile ma dobbiamo adattarci perché la situazione è molto grave. Dobbiamo fare questo sforzo».
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