SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il difensore rossoblù Giacomo Biondi, intervistato telefonicamente dall’ufficio stampa della Samb, parla del difficile momento che sta vivendo l’Italia, non solo ovviamente quella calcistica:

«Ci stiamo allenando da casa con i preparatori, ma non è la stessa cosa. Mi mancano le partite, gli allenamenti con i compagni, la vita dello spogliatoio. In questi giorni cerco di passare il tempo come meglio posso, gioco con mia figlia, trascorro molto tempo con lei e la mia compagna. Come dicevo prima la voglia è tanta, ma la vedo dura che si possa ripartire per quest’anno. In C soprattutto. Credo sia impossibile per molte squadre poter far lavorare i giocatori a piccoli gruppi, mancano strutture, ci vorrebbero due tre campi e altrettanti spogliatoi per mantenere le distanze. Si potrebbe lavorare su più turni, ma poi la tattica? Sarebbe come lavorare da casa a quel punto, con la differenza che si potrà correre».

«Futuro? io spero che tutto si possa risolvere al meglio – continua Biondi -. Il timore che molte società non ripartano tra C e D è alto e tanti calciatori rischiano di rimanere senza squadra. A questi livelli si guadagnano stipendi normali e ci sono affitti, bollette e mutui da pagare. Io sto continuando a pagare l’affitto della casa di San Benedetto, al momento non so se devo liberarla o attendere, ma anche volendo andare a riprendere le mie cose almeno fino al 3 maggio non sarà possibile. E’ una situazione brutta per tutti, ovviamente, non solo per i calciatori, speriamo bene».

«Ho fatto, dal mio punto di vista, un’ottima preparazione, poi però nella gara di Coppa Italia a Imola è arrivato l’infortunio che mi ha tenuto fuori per un mese e mezzo – conclude Biondi -. Alla fine sono riuscito a giocarmi le mie chances anche se sono rammaricato per l’ultima parte di stagione fino allo stop. Anche per questo avrei una gran voglia di tornare a giocare e cancellare gli ultimi risultati negativi».