Il 18 gennaio la sfilata delle maschere storiche dei carnevali italiani
Minuto 33, ripartiamo da qui. Così si spazzano via dubbi e paure
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Minuto 33, ripartiamo da qui.
Bentivegna trova l’imbucata perfetta per Cacia, il bomber non si fa pregare e con un tocco sotto delizioso beffa Da Costa e fa 1-1. Festa sugli spalti al Del Duca, in campo un uomo in tutta e occhiali da vista corre verso il terzo attaccante più prolifico della storia di B. Si fa un po’ fatica a riconoscerlo, i due si ritrovano faccia a faccia. Poi l’abbraccio: vero, sentito, col cuore. Quello di un ragazzo nato ad Ascoli, tifoso dell’Ascoli, oggi capitano dell’Ascoli all’attaccante che da solo è capace di realizzare quei gol che possono valere una salvezza. Un gesto bello, emblematico. Come era già accaduto in più di un’occasione la scorsa stagione. Da qui si deve ripartire.
Perché di certo le tre sconfitte consecutive iniziano a pesare. Considerando anche che la prossima settimana si giocherà in casa dell’Hellas Verona, sulla carta la squadra per distacco più forte di questo campionato. Il fatidico “momento no” è arrivato. Qualcuno sperava potesse capitare più in là, quando sarebbe mancato qualche punticino in meno alla salvezza matematica e con un maggiore distacco dalle zone rosse. Ora invece i playout sono lì a 3 punti, addirittura a 4 c’è la retrocessione diretta. Guai però a darsi da soli la zappa sui piedi. L’Ascoli sta facendo fatica, ma ha tutte le carte in regola per ritrovarsi. Anche perché dietro le avversarie non brillano di certo: solo la Pro Vercelli ieri ha conquistato i tre punti sul campo della Ternana, per il resto gli scontri salvezza hanno ugualmente diviso la posta in palio tra Cesena, Vicenza, Trapani e Latina. E la prossima settimana sono in programma Salernitana-Brescia, Ternana-Trapani e Vicenza-Pisa, in qualche modo qualcuno continuerà a restare dietro al Picchio.
L’avevamo già detto dopo i due ko contro Pisa e Spezia, ora più che mai il nostro monito è valido: guai ad abbandonare la squadra in questo momento di difficoltà. L’Ascoli ha dimostrato in questi anni di avere una tifoseria eccezionale, per confermarlo ulteriormente bisogna continuare a sostenere i ragazzi di Aglietti. La squadra è giovanissima, creare un clima ostile in una fase così importante della stagione equivarrebbe a suicidarsi. Anche perché è bene ricordare che l’Ascoli ha dovuto far a meno di Gigi Giorgi proprio nel momento in cui il capitano si stava rivelando essere l’arma in più della squadra, un centrocampista capace di fare la differenza in cadetteria per qualità e quantità. Infortunato lui, sono arrivate tre sconfitte consecutive. Potrebbe essere un caso, ma con il suo rientro siamo convinti che la situazione cambierà. Perché il gruppo c’è e vuole tornare a divertirsi e a far divertire.
Chi è pronto a sostenere la squadra nel momento di difficoltà si faccia avanti, gli altri possono tranquillamente restare a casa e salire sul carro dei vincitori quando la situazione sarà più rosea. Fare punti contro l’Hellas sarà un’impresa, ma anche dopo la gara del Bentegodi mancheranno ancora 12 partite (36 punti totali) al termine del torneo. Nulla è perduto, bisogna solo allontanare i fantasmi. E allora si riparte da qui: l’abbraccio di Gigi Giorgi e Daniele Cacia. Un’immagine che spazza via dubbi e paure.
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loro due ci condurranno alla salvezza
andate tutti al cinema o a spasso come si fa a vedere questo spettacolo indegno? si fa gli sportivi e la beneficenza poi non ci si mette d’accordo per il premio play off allora si scende giù in classifica pronti a trattare per un premio salvezza forse??. Noooo per carità sono tutti eroi . Come si può pensare male di questi novelli boy scout .Sono tutti figli di bravissime mamme ma purtroppo in un sistema marcio.