Mercatini e street food, Talamonti (Fiepet): «Non aiutano l’economia»

mercatini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mercatini settimanali e street food. Per il presidente della Fiepet Giuseppe Talamonti il commercio ambulante non farebbe altro che ostacolare l’economia locale.

«Poniamo all’attenzione del comune la problematica dei mercatini che, come ogni estate, si ripetono con cadenza settimanale, per le vie cittadine di maggior afflusso – dice Talamonti – vogliamo dare soprattutto evidenza a quelli si svolgono in Via Mare ed in Via Laureati, ponendo attenzione, oltre alle decine di multe e rimozioni di auto in sosta in due dei punti più nevralgici di Porto d’Ascoli, si crea un blocco totale di tutti i pubblici esercizi, in particolare nella zona della prima parte del lungomare.

E’ fondamentale che l’Amministrazione possa essere agevolativa ed incentivante per tutte le attività commerciali e di ristorazione che hanno risentito del lockdown ed i mercatini certo non aiutano a tale scopo, non solo per la concorrenza che creano, ma anche perché sono addirittura causa di blocco del traffico, isolando delle intere zone.

Soprattutto per la zona di Porto d’Ascoli si chiede che almeno quello di Via Mare venga spostato nella parte terminale di via dei Mille, al fine di non interrompere il transito della via stessa che porta al lungomare. Altro tema è quello di vari street food patrocinati da codesta Amministrazione. Riteniamo che difficilmente all’aperto si possano far rispettare più agevolmente di un pubblico esercizio, tutte le norme anti assembramento, distanziamento sociale, sanificazioni nonché flussi in entrata ed uscita.

Inoltre quali tipicità particolari potrebbe mai offrire uno street food, diverse da quelle che già i nostri ristoratori offrono da anni, taluni dei quali con estro ed esperienze tali da primeggiare su prestigiose guide culinarie o in noti programmi televisivi nazionali. Crediamo invece che calendarizzare qualche evento attrattivo per il centro storico (ma non solo) di San Benedetto del Tronto e Porto d’Ascoli, possa essere propedeutico per un maggior afflusso di clientela, di cui se ne avvantaggerebbe non solo tutto il commercio e la ristorazione, ma anche i turisti e i cittadini tutti, desiderosi di godersi pure qualche spettacolo dal vivo, dopo mesi di vuoto assoluto o di visione solo sui social».

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