Marche e Abruzzo scrivono al Ministero delle Infrastrutture per progetto riqualificazione Piceno Aprutina

ANCONA I governatori di Marche e Abruzzo, Luca Ceriscioli e Luciano D’Alfonso, in una lettera indirizzata al ministro di Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, al presidente dell’Anas, Gianni Armani, e per conoscenza al premier Gentiloni hanno informato della situazione di messa in sicurezza della Piceno Aprutina: “Ci preme portare alla vostra attenzione il progetto di riqualificazione, messa in sicurezza e ottimizzazione del tracciato della Strada Statale n. 81 – si legge nella lettera – nel tratto compreso tra Teramo e Ascoli, la cui tortuosità, tra l’altro, è causa di numerosi e gravi incidenti stradali. Viene evidenziato che l’integrazione di tale tratto viario, il cui costo stimato è di 5 milioni di euro al chilometro per uno sviluppo di 30 km, all’interno del piano di potenziamento dell’accessibilità delle aree del cratere costituisce un’esigenza fondamentale per assicurare una connettività efficiente e sicura che sia elemento propulsivo per il rilancio economico del territorio”.

“Si tratta di un’arteria stradale che simboleggia l’unione tra le due regioni, un collegamento tra due capoluoghi di provincia che hanno sviluppato tratti socio-culturali comuni anticipando l’alleanza tra le macro-aree cui appartengono – scrivono i governatori -. Riteniamo che sia importante da parte vostra una particolare dedizione nei confronti della possibilità di contemplare l’intervento di potenziamento del tratto tra Teramo e Ascoli Piceno della Strada Statale n. 81 nel Documento del ripristino della viabilità in discussione al Tavolo istituzionale insediatosi a seguito dello sciame sismico. Se in origine la sua costruzione si e” resa necessaria per contrastare lo spopolamento dei territori interni delle due regioni – si legge ancora – dati la complessa variabilità orografica del territorio, l’ubicazione territoriale e gli aspetti climatici con cui le arterie viarie interagiscono, non possiamo permettere che prendano il sopravvento l’arretratezza, la carenza e la disorganizzazione delle infrastrutture; al contrario, un sistema funzionante è un presupposto ineliminabile della nascita di opportunità di crescita e misura il grado di modernizzazione raggiunto”. I presidenti delle due Regioni sottolineano inoltre che “la ripresa socio-economica delle aree terremotate dell’Appenino passa soprattutto attraverso un miglioramento e un potenziamento degli assi di collegamento che nell’area interna di confine tra le Marche e l’Abruzzo, così come in gran parte del territorio nazionale, insiste un’organizzazione fondata su centri di piccole dimensioni, nei quali, in molti casi, si riesce a garantire solamente il soddisfacimento dei servizi minimi essenziali e che in tale area occorre accelerare e rafforzare il processo di ripristino e consolidamento delle funzioni trasportistiche a supporto della mobilità e della produttività”.

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