Mangialardi posta una foto di Salvini a testa in giù. La Lega replica
Il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale delle Marche (e candidato presidente alle regionali del 2020) Maurizio Mangialardi ha postato una storia su Instagram con una foto rovesciata di Matteo Salvinie e Marine Le Pen. Anche il testo è rovesciato: “Salvini tifa ancora Le Pen e questo vuol dire che non è cambiato. Nonostante la prudenza Salvini è ancora uno dei principali sponsor di Putin e avversari dell’Europa nel nostro Paese” ha scritto nella storia postata ieri a commento della sconfitta di Marine Le Pen alle presidenziali francesi. Sempre ieri Mangialardi aveva rappresentato la Regione Marche alla Marcia straordinaria per la pace Perugia-Assisi.
Il post ha già suscitato le reazioni del leader della Lega e della Lega Marche. Mangialardi parla però di “strumentalizzazione polemica da parte di un leader in confusione politica” e che il post “voleva solamente sottolineare l’importanza storica della vittoria di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali francesi. Qualche giorno fa in un talk show serale, proprio Salvini aveva parlato della grande opportunità che avrebbe rappresentato un eventuale successo di Marine Le Pen per ‘ribaltare’ gli equilibri in Europa. L’affermazione di Macron, invece, ha letteralmente ‘ribaltato’ Marine Le Pen e le speranze dello stesso Salvini. Da qui il significato del mio post”
“Ogni altra interpretazione è totalmente lontana dal mio sentire” conclude, sottolineando il “grande disagio” con cui “Salvini e i leghisti marchigiani, i quali non hanno mai disdegnato i voti delle formazioni dell’estrema destra”, vivono la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. “Consigliere regionale del PD delle Marche (signor Mangialardi) pacifista e solidale, che posta su Instagram me e Marine a testa in giù, e magari oggi sarà in piazza con la bandiera della pace…Buona festa della Liberazione da guerra, violenza e cretini. #25aprile” è il commento su facebook del segretario della Lega.
“Ferma condanna per un gesto simile – commenta Giorgia Latini, assessore della Regione Marche -. Prendo le distanze da questo linguaggio. Questo gesto non meriterebbe alcuna visibilità, ma occorre prendere posizione nei confronti di chi si dice nemico della violenza e poi usa parole violente. Non si può invocare piazzale Loreto nascondendosi dietro i valori della Resistenza! Ci perdono tutti, questo non è difendere la libertà! Credo che il partito del consigliere Mangialardi ora debba prendere seri provvedimenti per condannare questo gesto”.
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