Maltempo: le mareggiate insidiano la Riviera delle Palme
Da nord a sud, dalla pista ciclabile di Grottammare alla Riserva Sentina, passando per il porto, il maltempo ha messo alla prova la costa sambenedettese procurando non pochi disagi alla circolazione ma senza i danni che hanno riportato le strutture balneari degli altri comuni marchigiani e adriatici.
“Nessun danno, è arrivata acqua nelle cabine, anche oltre, all’interno degli stabilimenti ma è l’onda senza violenza, a differenza di quanto accaduto nel resto delle spiagge italiane, adriatiche e marchigiane, devastate dalla forza del mare. Le spiagge sono una risorsa primaria per tutti, e gli 8.000 km di coste – patrimonio dell’economia nazionale – andrebbero tutelate. Le scogliere hanno funzionato ma siamo solo alla prima mareggiata, che noi lupi di mare chiamiamo la Fortuna (tempesta) dei Morti, che arriva ogni anno in questo periodo. C’è da dire che così grave (sul litorale adriatico e marchigiano) non è mai capitata. Noi ci siamo salvati, stavolta. Quando, però, ci saranno le condizione di levante e l’acqua alta, il mare non troverà più ostacoli per fare danni maggiori alle strutture. Sono necessari investimenti per tutelare la costa e sostegno immediato a chi ha subito danni. Poi è necessario subito mettere in campo tutte le soluzione indispensabili per salvaguardare il pianeta dai cambiamenti climatici”.
Continua Ricci: “A Grottammare, Cupra, Alba e tra Porto D’Ascoli e San Benedetto, dove le scogliere si sono indebolite, ci sono stati i problemi maggiori. ITB, come associazione, fa un appello alla Regione perché prenda le misure necessarie a fronteggiare il pericolo di perdere le spiagge: la più semplice è quella della barriera emersa, ma se si ricorresse a barriere sommerse fatte seguendo certe regole tecniche, in modo da essere efficienti e potenziate, le preferirei. Riducendo il rischio di danni durante le mareggiate e realizzando una piccola ‘barriera corallina’, da consacrare al turismo (penso allo snorking) unendo l’utile al dilettevole”.
Marco Calvaresi, imprenditore balneare, fa sapere: “La situazione è tranquilla, anche se l’acqua è entrata fino ai giardini e nelle strutture, non è stata devastante come nel vicino Abruzzo”. Calvaresi concorda con Ricci “ci hanno salvato le scogliere che qualcuno non voleva per questioni estetiche: invece sono la cosa migliore per combattere la forza del mare perché, infrangendo l’onda alta, la depotenziano. La Regione ha fatto bene a realizzarle, hanno salvato il nostro litorale. Ma la Riserva non è ben messa: lancio un appello perché si intervenga alla Sentina, è una delle poche oasi adriatiche e va preservata”.
Pietro Ricci, dall’associazione Nati in Adriatico, abbassa il livello di ansia e di allarmismo: “Non ci dobbiamo lamentare, dire che siamo in emergenza è assurdo: è stata solo una mareggiata. Parlando con gli anziani mi dicono che alla Sentina è sempre successo che il mare arrivasse agli acquitrini. Ma il dato di fatto è noi siamo protetti, abbiamo una spiaggia lunga e gli scogli di protezione. Il porto è sicuro grazie alla sua dislocazione con il mare da levante e con il molo sud lungo che chiude l’imboccatura”. E annuncia per i sambenedettesi una golosa curiosità: “Portate dalla mareggiata, tante deliziose pannocchie sono previste sulle tavole di domani”.
GRA ZIE PIETRO! Detto da te è rassicurante! Del resto ,quando e se ci sono delle cose che funzionano, bisogna pure riconoscerlo!