SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un vigile troppo zelante, una vicenda forse ai limiti della fantasia. La sanzione che è stata contestata al Maggioni per disturbo alla quiete pubblica ha un po’ del grottesco. E non tanto, non solo, perché si appella ad un regolamento del 1969. “Non contestiamo il regolamento” infatti spiega, basito, il presidente del circolo tennis Afro Zoboletti. “Quello che abbiamo contestato è il fatto che in quella location non abbiamo mai dato fastidio a nessuno”.
Il circolo tennis Maggioni sorge nel cuore della città nella zona a est di piazza Giorgini. Area che molti vorrebbero riqualificare. E in quella posizione è quantomeno impossibile che le partite che vengono disputate all’interno possano infastidire chicchessia. Le scuse del sindaco Pasqualino Piunti non si sono fatte attendere. Ma la minoranza consiliare è insorta parlando di abuso di potere.
Che si tratti o meno come dicono Marco Curzi e Rosaria Falco di un regolamento vetusto? Il problema vero è che in una piccola dimensione come quella sambenedettese lo sport come alternativa alla devianza è un valore molto forte tra più e meno giovani. Oltre che il sintomo di uno stile di vita sano a cui dovrebbe ispirarsi tutta la gestione della città. Invece di agevolare chi gestisce con passione i centri sportivi, si arriva fino all’inverosimile applicazione di una norma che riguarda i centri di produzione di arti, industria e mestieri e che quindi non cita in alcun rigo lo sport.
Una brutta pagina dell’amministrazione e della gestione della cosa pubblica, intesa in senso lato. Se poi si vuole scendere nel dettaglio, incomprensibili sono anche le dilazioni e gli ostacoli imposti dal vicesindaco Andrea Assenti alla realizzazione dei lavori di riqualificazione da un milione di euro per cui Zoboletti&Co hanno protocollato regolare richiesta a Natale. Lavori che prevedono un ammodernamento del Circolo a tutto vantaggio della Riviera, che potrebbe vantarlo come fiore all’occhiello nel suo centro cittadino.
Ma il presidente Zoboletti attende fiducioso, e conclude: “Rimango a quanto ci siamo detti cordialmente con il sindaco: il Maggioni non si tocca.
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