Macerie Agraria, dopo lo stop alla licenza la Dimensione Scavi presenta ricorso
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Provincia di Ascoli Piceno ha sospeso l’autorizzazione a trattare le macerie del terremoto alla ditta Dimensione Scavi Srl, dislocata in via Val Tiberina, nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli. Ma l’azienda non ci sta e presenta alla Provincia l’annullamento in autotutela della determina di sospensione dell’attività, firmato il 6 febbraio dalla dirigente del settore tutela ambiente, Luigina Amurri. Nel caso l’istanza non venga accolta, l’impresa di via Val Tiberina chiederà la sospensiva del provvedimento al Tar Marche, tramite l’avvocato Gabriella Ceneri. Il legale ha fatto richiesta di accesso agli atti alla Regione Marche, ente che ha rilasciato l’autorizzazione a trattare le macerie del sisma fino al 31 dicembre 2018. Nella mattinata di giovedì 9 febbraio la Ceneri sarà a Palazzo Raffaello della Regione per spulciare nel fascicolo autorizzatorio. La situazione è diventata critica a partire dall’ultima settimana di gennaio.
“Il 29 gennaio – spiega Cristina Perotti, amministratore della Dimensione Scavi – la Polizia provinciale e la forestale sono venuti nel sito per svolgere un sopralluogo. Io ho chiesto che l’ispezione venisse fatta alla presenza del legale di fiducia, che in quel momento si trovava a dibattere una causa al Tribunale di Ascoli. Li ho pregati di tornare alle ore 16 quando l’avvocato Ceneri sarebbe stata disponibile. Ma non sono tornati da me. Ora leggo nel provvedimento del dirigente della Provincia, che hanno svolto l’ispezione il 31 gennaio dall’esterno dell’insediamento e avrebbero accertato che non c’eravamo attenuti a un precedente provediemnto della Provincia”. Da qui la diffida di sospensione.
Lamenta la Ceneri: “In fondo la mia cliente chiedeva il diritto ad essera assistita dal suo legale. E poi come si possono fare i rilievi dall’eterno di un impianto? Come potevano stabilire da fuori che i cumuli di materiale fossero superiori a 15mila tonnellate?”
Spieghiamo: il 28 dicembre 2017 la Provincia aveva diffidato la Dimensione Scavi ad abbassare l’altezza dei mucchi di inerti da lavorare a un massimo di tre metri e a ridurre la quantità di materiali ottenuti dalla tritovagliatura al di sotto delle 15mila tonnellate. L’ente aveva dato 10 giorni per ottemperare alla diffida.
“Quei 10 giorni – rimarca Perotti – erano pochi per fare quello che ci veniva intimato. Così abbiamo chiesto una proroga. Non solo non abbiamo ricevuto risposta, ma poi c’è stata l’ispezione nei modi descritti sopra, dopodiché è arrivata la sospensione dell’autorizzazione. Nel nostro centro lavoriamo l’85% delle macerie provenienti dall’area di Arquata del Tronto, temo che l’attività di cernita subirà un contraccolpo”.
Il deposito era stato autorizzato a ricevere 640 tonnellate di inerti al giorno. Ed ora? In attesa dell’esito dei ricorsi, la Dimensione Scavi ha sospeso l’accettazione dei camion con i carichi di macerie del sisma e sta procedendo soltanto a completare il lavoro sugli inerti che si trovano nel sito.
La macerie del terremoto all’Agraria sono state oggetto di un servizio di “Striscia la Notizia” (leggi QUI). Insiste l’avvocato Ceneri: “Per quanto riguarda le polveri di cui si parlava nel servizio di “Striscia”, va sottolineato che non escono dall’azienda, perché vengono abbattute con spruzzi d’acqua. Casomai sarebbe il caso di verificare se ci sono altre ditte che generano polvere, dato che questa zona è disseminata di aziende. Il Comune di San Benedetto svolga un’indagine per accertare da dove arrivano le polveri”. Altri inquinanti? “Le sole analisi fatte dall’Arpam riguardano la presenza di amianto. Ebbene, è stata esclusa dalla Procura di Ascoli Piceno. Invece – conclude l’avvocato Ceneri – non sono stati fatti esami sull’eventuale inquinamento dell’acqua e sulle polveri”.
(Nella foto, da sinistra: l’avvocato Gabriella Ceneri, l’amministratore della Dimensione Scavi Cristina Perozzi, il direttote tecnico Maurizio Ameli)