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M5s sulla questione Consind : “9 milioni di debito rischiano di pesare sui bilanci di tutti i Comuni soci”
Peppe Giorgini, portavoce M5S in Consiglio Regionale, Mauro Bochicchio, sindaco di Castel di Lama e i gruppi M5S di Ascoli, San Benedetto, Grottammare e Folignano parlano della situazione legata al Piceno Consind.
“Sui bilanci del Consorzio industriale pesa da decenni un contratto “sbagliato”, tutto sbilanciato a favore dei privati, per la gestione dell’impianto di depurazione di Campolungo, quello che tra l’altro da anni ammorba i cittadini di Villa Sant’Antonio. Una delle “stranezze” di quel contratto “sbagliato” riguarda un ex-sindaco di Offida, che era nel Comitato direttivo del Consind, un ente pubblico, quando definivano il contratto – secondo molti osservatori appunto tutto sbilanciato a favore dei privati, in un bando di gara giudicato irregolare addirittura anche dall’allora Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici nazionale, ma portato avanti lo stesso -, e ora si ritrova presidente del consiglio di amministrazione della società privata che gode dei benefici di quel contratto” spiegano
“Negli anni, sulla base di quel contratto, il Consind ha sviluppato un debito di milioni di euro verso quella società, su cui da anni è in corso una contrattazione, perché intrecciata con un’altra questione su cui Giorgini ha cercato di fare chiarezza, e cioè il pagamento dei lavori di mitigazione del rischio idraulico e la situazione autorizzativa dell’altro impianto di proprietà del Consind, gestito da una società dello stesso gruppo, e con gli stessi amministratori, di quella che gestisce l’impianto di Campolungo” proseguono gli esponenti 5 Stelle.
“Ci sarà l’approvazione dello schema di transazione, per una cifra concordata in 9.335.000 euro, che peserà pesantemente sul bilancio dell’ente, e quindi dei Comuni soci. Il Comune di Ascoli, che detiene una quota del 13,53%, e San Benedetto col 12,87 si ritroverebbero con una perdita di valore di oltre 1,2 milioni, Grottammare oltre 400.000 euro, Monteprandone circa 340.000 euro, Folignano quasi 200.000 euro, Castel di Lama circa 175.000 euro”.
“Com’è avvenuta la contrattazione per la transazione? Si è messa in atto una strategia legale aggressiva, per difendere strenuamente gli interessi dell’ente e dei Comuni rispetto al privato, anche alla luce delle “stranezze” del contratto iniziale? È stata mai posta legalmente la questione dell’eventuale conflitto d’interessi dell’ex-membro del Comitato direttivo dell’ente, che si ritrova ora presidente del consiglio di amministrazione della società privata che gode dei benefici di un contratto che anche lui ha contribuito a definire per conto dell’ente pubblico” dicono.
“In questo momento di crisi estrema del nostro territorio, in cui si sommano gli errori del passato che hanno portato alla crisi industriale complessa, la tegola del sisma 2016 e ora quella del Coronavirus, crediamo non sia possibile far passare sotto silenzio e senza controlli un possibile danno, così ingente, per le casse pubbliche. Sarebbe il degno compimento di una storia più che discutibile dall’inizio alla fine” concludono i pentastellati.
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