Lo sviluppo sostenibile dei territori: la centralità delle alleanze strategiche fra Terzo settore, Ente pubblico ed imprese
Se l’81% dei giovani ritiene le attuali abitudini di consumo insostenibili, il 44% dei consumatori italiani considera la sostenibilità rilevante nelle proprie scelte di acquisto, ed il 39% dei consumatori italiani è disposto a pagare il 10% in più per prodotti sostenibili.
Sono solo alcuni dei dati emersi ieri nel corso del Convegno “Lo sviluppo sostenibile dei territori: fare squadra per fare goal”, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nell’ambito della procedura di definizione del Piano pluriennale 2023-2025 e realizzato presso l’Auditorium comunale di San Benedetto del Tronto.
Lo sviluppo sostenibile è il tema posto dagli Organi della Fondazione alla base del percorso di definizione del prossimo piano strategico triennale, che definirà settori ed obiettivi di intervento della Fondazione, coerentemente ai Goals dell’Agenda 2030.
Il Convegno, oltre all’approfondimento teorico dei sistemi di sviluppo sostenibile dei territori, ha presentato case histories di rilevanza nazionale sul tema, ed ha riscontrato l’interesse del pubblico che ha seguito l’evento sia in presenza sia a distanza tramite diretta sul canale Facebook della Fondazione. Soprattutto, il contributo in termini di prospettiva dato dai relatori coinvolti, è che le sfide dello sviluppo sostenibile chiamano in causa risorse, competenze e capacità diversificate, trasversali e in parte nuove: la complessità della transizione richiede, quindi, un progetto condiviso da un intero territorio, da una comunità di persone che credono in un obiettivo comune.
Dalle evidenze scientifiche emerse nel corso del Convegno, risulta infatti che i processi innovativi nella knowledge economy presuppongono una rete di interazioni tra le sfere della ricerca, dell’industria e delle istituzioni. Analogamente, i percorsi di sviluppo sostenibile si fondano su alleanze pubblico-private in cui il Terzo settore – orientato per vocazione allo sviluppo sostenibile – si inserisce come protagonista. I partenariati sono diffusi, ma coinvolgono principalmente altri ETS (33%) e gli enti pubblici (27%), solo nel 15% dei casi le imprese, che vanno coinvolte come fornitrici di risorse non solo finanziarie, ma anche umane, intellettuali e tecnologiche.
Tra i relatori Valentina Langella e Andrea Sartori di Altis, Alta Scuola Impresa e Società; Chiara Maule di ITAS Mutua; Alessandra Piai e Marta Bertani del Gruppo Servizi CGN; Patrizia Misciatelli delle Ripe, Presidente di AIFO, Associazione Italiana Family Officer.
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