Vittoria preziosa dell’Ascoli che batte il Perugia per 1 a 0 e si porta fuori dalle sabbie mobili dei play-out, ora distanti 3 punti.  Buona, dunque, la prima del nuova trainer Roberto Breda, che ha variato il modulo in un 4.3.1.2, dove Falzerano (sostituito nella ripresa da Marsura) viene collocato alle spalle della coppia d’attacco (o presunta tale) Forte e Gondo. Fuori Ciciretti, il trio di centrocampo vede schierati Collocolo, Buchel e Caligara, alle cui spalle Adjapong, Bellusci (rientrato dal primo minuto dopo la sconfitta interna 1-2 contro il Modena, lo scorso 8 ottobre), Botteghin e Falasco fanno da diga al semore attento Leali. Il Perugia dell’ex Fabrizio Castori adotta uno schieramento similare ( 3.4.1.2), con l’ivoriano Kouan alle spalle delle punte Di Carmine e Matos.

Ci vuole un tiro, neppure troppo pericoloso, di Collocolo al 60° dai 18 metri, deviato in rete dal perugino Dell’Orco, affinché l’Ascoli riuscisse ad andare in rete, visto che fino a quel momento, ma anche dopo, i bianconeri non si sono mai resi pericolosi, limitandosi a controllare a centrocampo il Perugia; gli umbri hanno sempre dato l’impressione di voler fare loro la gara, senza però mostrarsi particolarmente pericolosi, eccezion fatta per un tiro velenoso di Lisi al 52°, ben sventato in angolo da Leali, e per l’occasione divorata all’84° da Capezzi, che dal centro dell’area, indisturbato, tira clamorosamente a lato, mancando il pareggio. La vittoria dell’Ascoli è stata fortunosa anche in virtù del rigore non concesso al 27° al Perugia (netta la trattenuta su Di Carmine a pochi metri da Leali), ma sia l’arbitro Marchetti, sia il VAR Banti vivono un attimo di accecamento contestuale.

ASCOLI (4-3-1–2): Leali; Adjapong, Botteghin, Bellusci, Falasco (35’ st Giordano); Collocolo, Buchel (27’ st Eramo), Caligara (27’ st Giovane); Falzerano (14’ st Marsura); Forte, Gondo (27’ st Mendes). A disp.: Guarna, Quaranta, Lungoyi, Ciciretti, Donati, Proia, Tavcar. All.: Breda