Leggere in gravidanza: favorisce lo sviluppo neurale e le capacità uditive e linguistiche del feto

La stimolazione uditiva durante la gravidanza riveste un ruolo cruciale nello sviluppo del bambino. Attività semplici, come la lettura prenatale, possono infatti avere un impatto  significativo. Leggere ad alta voce espone il bambino a suoni che stimolano il suo sviluppo cognitivo e linguistico, facendo della voce materna un elemento familiare già dai primi mesi di vita. Secondo “Fetal Reactions to Recurrent Maternal Speech”, pubblicato sulla rivista Infant Behavior and Development, i bambini sono in grado di riconoscere la voce della madre già da quando sono nella pancia, con reazioni misurabili come variazioni della frequenza cardiaca e cambiamenti nel comportamento fetale. L’esposizione costante alla voce materna può dunque avere un impatto positivo sullo sviluppo uditivo del feto, preparandolo a una futura acquisizione del linguaggio.

“L’esposizione continua al linguaggio materno è di importanza cruciale nello sviluppo del bambino –  afferma il dottor Marco Grassi, ginecologo presso l’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno – tale stimolazione uditiva funziona come un esercizio preparatorio, aiutando il feto ad avvicinarsi all’apprendimento del linguaggio. Inoltre, favorisce il rafforzamento del legame affettivo con la madre”.

I bambini nella pancia non sono semplicemente ricettivi agli stimoli sonori, ma iniziano a riconoscere e elaborare i suoni del linguaggio. Secondo lo studio “Learning-induced neural plasticity of speech processing before birth”, condotto da ricercatori dell’Università di Stanford e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), Il cervello fetale ha la capacità di adattarsi e rispondere ai suoni, in particolare alla voce materna, già durante la gravidanza. Ciò  stimola la formazione di connessioni neurali nel cervello fetale, che sono fondamentali per lo sviluppo linguistico dopo la nascita.

“L’ascolto della voce materna non è solo un’esperienza affettiva, ma un vero e proprio alleato dello sviluppo cognitivo – spiega il dottor Marco Grassi – facilita la plasticità neurale, ovvero la capacità del cervello del feto di adattarsi e creare nuove connessioni, supportando così l’acquisizione dei suoni e la futura capacità del bambino di comprenderli e produrli”.

La lettura prenatale può dunque favorire il riconoscimento precoce della lingua, stimolare lo sviluppo cognitivo del bambino inoltre, l’instaurarsi di una familiarità uditiva intrauterina, consolida la connessione madre-figlio fin dai primi mesi di vita. “Dalla ventesima settimana, il feto sviluppa la capacità di riconoscere e rispondere ai suoni provenienti dall’esterno”, chiarisce il dottor Grassi. Dunque, questo periodo può rappresentare il momento ideale per iniziare a leggere al proprio bambino.

Oltre ai benefici per il nascituro, la lettura prenatale può favorire anche il benessere psico-fisico della madre. “Analogamente ad altre attività rilassanti, contribuisce a ridurre lo stress e a promuovere la serenità mentale –  afferma il dottor Grassi – la gravidanza è un periodo delicato, caratterizzato da una grande trasformazione fisica ed emotiva. In questo contesto, la lettura non solo offre momenti di tranquillità, ma crea anche una profonda vicinanza con il proprio bambino, favorendo l’adozione di un’adeguata ‘Nurturing Care’ (cura affettuosa e premurosa)”.

La lettura prenatale rappresenta quindi un’importante risorsa per lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino, oltre a supportare il benessere della madre, favorendo la creazione di un ambiente sonoro stimolante e rassicurante per entrambi.

 

 

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Iniziano i lavori al Centro Agroalimentare

Articolo Successivo

Acquasanta, fondi per la ricostruzione pubblica