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Le potenzialità della nuova realtà digitale “Haster” per il territorio
Smart city, pubblicità interattiva, gestione intelligente nella filiera dell’accoglienza. Una nuova realtà digitale si è affacciata a San Benedetto: si chiama “Haster” e a presentarla dal proprio showroom è la Linea Ufficio, che ha deciso di legare lo sviluppo dell’azienda sul nuovo spin off di innovazione multidirezionale. Ne abbiamo parlato con Rocco Monteleone, chief innovation officer di Haster.
Semplicemente, di cosa stiamo parlando? Cos’è Haster?
Data la complessità di questa nuova realtà non è facile dare una risposta. Diciamo che Haster disegna e realizza progetti di innovazione digitale, proponendosi come interlocutore unico per tutti i tipi di clientela, che non è semplice da definire.
Come si collega Haster a Linea Ufficio?
Linea Ufficio è attiva sul territorio dal 1988. Al trentesimo anniversario ci siamo fatti una domanda: in che direzione sta andando il mercato? E’ chiaro che tutte le risposte che si possono dare a questo quesito hanno come minimo comune denominatore il digitale. Quello che mancava alla nostra società era una nuova figura strategica, per cui è stata creata una nuova divisione con una veste completamente differente.
Cosa può dare Haster al territorio marchigiano?
Sono rimasto colpito dalla visione imprenditoriale di questa Regione. Ma a stupirmi è stata anche la dedizione e l’attaccamento territoriale con i quali viene portato avanti qualsiasi progetto di innovazione. Di cosa hanno bisogno, dunque, le imprese delle Marche? Di autoevolversi. E noi siamo quel soggetto che intende favorire questa integrazione fra sistemi.
E cosa dire per San Benedetto?
Intendiamo proporre Haster alle varie realtà di San Benedetto, soprattutto le associazioni di categoria e l’amministrazione comunale. Ma anche ai ristoratori e agli agenti di marketing: le applicazioni sono infinite, dalla gestione degli ingressi in un hotel, all’interazione con i menu, all’amministrazione dei servizi di spiaggia. Ma non solo: parliamo anche di sicurezza sul luogo di lavoro. In questo caso, Haster propone una forte riduzione del rischio in fase di controllo. E cosa dire della smart city? Con Haster il cittadino può diventare molto più consapevole dei propri servizi, attraverso pannelli sulle pensiline del trasporto pubblico, oppure una gestione interattiva dei contenuti pubblicitari. Insomma, i campi di applicazione sono innumerevoli.
Haster in una parola?
Direi “innovazione”, non solo digitale, ma dei flussi, dei sistemi e dell’interazione fra essi.
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