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Le CER dell’Appennino centrale a Key Energy di Rimini , Castelli: “Modello nazionale di partnership pubblico-privato”
La gestione degli interventi di realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili (CER), finanziate nell’ambito del programma Next Appennino, riconosciuta come uno dei modelli più efficaci a livello nazionale. Il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli è intervenuto oggi nella prestigiosa cornice del Key Energy al Rimini Expo Centre per illustrare il lavoro che si sta portando avanti nell’Appennino centrale. Presso lo stand Mase e Renael nella Hall Sud, si è svolto l’appuntamento dedicato proprio al tema “Le Partnership Pubblico Privato (PPP) come strumento di accelerazione delle CER”.
Castelli ha voluto ringraziare i tanti sindaci presenti all’appuntamento. “I veri protagonisti della svolta delle CER sono i RUP”, ha ricordato il Commissario, che ha illustrato la più ampia strategia per l’Appennino centrale e le aree del cratere di cui le CER sono un importante tassello: “Vogliamo fare dei nostri territori dei luoghi ideali in cui vivere, in modo tale da frenare l’emorragia di giovani che decidono di andarsene per cercare altrove condizioni di vita migliori. Il grande obiettivo invece è quello di far sì che le persone rimangano o tornino. Per questo, attraverso quello che definiamo il ‘Laboratorio Appennino Centrale’, implementiamo una strategia che coniughi i servizi e le innovazioni: le strade, i data center e la digitalizzazione e ovviamente le CER. Vogliamo creare ‘il luogo migliore in cui vivere’ e l’energia è il tema dei temi. Sono orgoglioso nel rilevare che 105 Comuni si sono messi in campo per le CER. Un risultato non scontato perché si tratta di processi lunghi, non di immediato consenso e i cui risultati si vedono dopo tempo e lavoro. Al momento siamo riusciti a cofinanziare, grazie a 68 milioni del programma Next Appennino, 22 CER in Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, attraverso la logica della partnership pubblico-privato che ci ha consentito sia di finanziare interamente i progetti, sia di sviluppare un modello sostenibile per la Pubblica amministrazione, massimizzando le ricadute sui territori e sulle comunità coinvolte. Il partner privato assume inoltre tutti i rischi operativi e gestionali che, diversamente, in caso di appalto tradizionale, sarebbero stati a carico degli enti locali. Un modello quindi di portata nazionale che si può replicare anche in altri territori”. Tra le esperienze virtuose citate da Castelli, la Green Community dell’Unione Montana Monti Azzurri, che unisce 15 Comuni la cui CER sarà ulteriormente valorizzata attraverso i fondi del Pnc Sisma.
Renael, insieme alla Struttura commissariale sisma 2016, ha inoltre offerto assistenza ai comuni del cratere sisma 2016 a margine dell’incontro. Presenti i sindaci o rappresentanti dei Comuni di Amatrice, Camerino, Matelica, Unione Montana Monti Azzurri, Tolentino, Fiastra, Ussita, Servigliano, Spoleto, Cittaducale, Arsita, Collarmele.
A moderare e introdurre l’incontro Domenico Repetto, Direttore Generale ITC-MASE, mentre l’apertura e i saluti istituzionali sono stati affidati a Paolo Arrigoni, Presidente GSE. Sono intervenuti anche Stefania Crotta, Direttore Generale Programmi e Incentivi Finanziari del MASE; Estella Pancaldi, responsabile promozione e assistenza alla PA del GSE e Piergabriele Andreoli, Presidente RENAEL.
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