Lavoro, nelle Marche, +24,6% assunzioni aziende ma 38,5% è a termine
Le aziende marchigiane hanno assunto 203.595 persone, il 24,6% in più rispetto allo stesso periodo 2020 (+40 mila circa) ma -2,9% rispetto al 2019. Nello stesso periodo, le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state 186.732, +12% rispetto al 2020 e al contempo una decrescita del 7,4% rispetto a due anni fa.
l saldo assunzioni/cessazioni risulta positivo nel complesso (+16.863) e per le singole tipologie contrattuali, ad eccezione dei contratti a tempo indeterminato, che segnano -15 mila unità. Questo secondo i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps, elaborati dalla Cgil Marche.
Sul totale delle nuove assunzioni, quelle a tempo indeterminato sono una quota molto ridotta (11,2%); la tipologia contrattuale maggiormente presente è il contratto a termine (38,5%), seguita dal contratto intermittente (17,1%). Anche l’incidenza dei contratti a termine sul totale è inferiore alla media nazionale (38,5% contro 44%).
Per le attivazioni di contratti di somministrazione, il valore regionale è di poco superiore alla media nazionale (16,3% contro 14,2%). Sul totale di nuove assunzioni part-time, i due terzi riguardano donne, mentre solo il 38,5% delle trasformazioni in contratti a tempo indeterminato (6.689) ha coinvolto le donne. “Una conferma anche per le Marche di un 2021 come un anno di crescita senza occupazione”, commenta Rossella Marinucci, segretaria regionale Cgil Marche. “C’è poi il fenomeno della fuga dal lavoro: – conclude – fuga dalla precarietà, dalle professioni non qualificate, dai part-time involontari, dal lavoro povero e dal burn-out, fenomeno a cui si può e si deve rispondere con la creazione di piena e buona occupazione”.
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