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Lavoro, aumenta la precarietà nelle Marche
Aumentano inoltre di 44.194 unita’ i contratti a termine, apprendistato e stagionali. I contratti a tempo indeterminato momento rappresentano solo il 9,9% mentre le assunzioni con contratto a termine risultano più di 7 volte in meno (72,75%). Continua la crescita delle cessazioni dei contratti che passano da 105.264 dei primi otto mesi dell’anno a 135.379 nel periodo gennaio-settembre 2017. In testa ancora una volta i contratti a termine che toccano quota 86.444 (+44,2%).
Diminuiscono invece le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato che si fermano a quota 25.536 rispetto allo stesso periodo del 2016 (26.738 unità). L’unica nota positiva è l’aumento dei contratti di apprendistato che passano da 6.726 unità di agosto a 7.740 di settembre, confermando l’aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (6.030 unità). Il saldo tra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato è negativo di 10.793 unità aumentando di 1.032 unità rispetto al periodo dello scorso anno e di 1.660 rispetto al periodo gennaio-agosto. Un altro dato negativo riguarda le trasformazioni dei contratti (a termine e di apprendistato) a tempo indeterminato che continuano a diminuire di anno in anno passando da 11.545 del 2015, a 7.600 unita” del 2016 terminando in questo settembre 2017 a 6.920: -59,9% rispetto al 2015.
“La situazione nelle Marche- afferma Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche- continua a essere tra le peggiori in Italia, pur essendo la seconda regione dove si attivano più nuovi contratti, dopo il Molise. Ormai si tratta quasi ed esclusivamente di contratti precari”.