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L’associazione Arquata Potest ricrea un’edicola sacra nel tufo
ARQUATA – Nel territorio di Arquata erano presenti diverse edicole piccole strutture architettoniche costruite per ospitare e proteggere immagini sacre lungo i cammini dei viandanti. Il termine deriva dal latino “aedicula”, diminutivo di “aedes” (tempio), perciò col significato originario di Piccolo tempio.
Alcune edicole purtroppo sono distrutte dal terremoto. Proprio col fine di accompagnare il cammino degli escursionisti, l’associazione “Arquata Potest” ne ha realizzata una lungo il tracciato tra Trisungo e Borgo, che a breve sarà recuperato. L’installazione è stata realizzata, in forma totalmente gratuita, da Salvatore Ambrosi e Lucio Onesi,
“Grazie mille ragazzi: sapere di poter contare su professionisti come voi nel momento del bisogno è una delle spinte più forti ad andare avanti nelle nostre attività,. Una volta recuperato il sentiero tra Borgo e Trisungo, provvederemo alla benedizione dell’edicola tramite il parroco Don Nazzareno Gaspari, che gentilmente ha già concesso la sua disponibilità” dice l’associazione arquatana.
“Questa edicola vuole essere un simbolo di fede e allo stesso tempo di resistenza in onore della nostra meravigliosa gente, così legata alle proprie radici. Sarà un caso, ma alla base della roccia si sviluppano filari di uva pecorino, prodotto autoctono del territorio arquatano. Ed è così che si completa il connubio millenario tra le nostre tradizioni e quella spettacolare natura che da sempre caratterizza l’unico comune d’Europa diviso tra 2 Parchi Nazionali” conclude.
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