L’archivio del Comune scoppia, ma per smaltire una tonnellata di carta ci vuole il parere della Soprintendenza

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Vecchie cartelle delle tasse, bolle, documenti vari accumulati negli anni intasano gli archivi comunali. Si tratta svariati pacchi di materiale dal 1970 al 2011. L’ente ora si trova con gli spazi dell’archivio ridotti e vuole smaltire più di una tonnellata di carte, per l’esattezza mille e 145 chilogrammi di atti. Ma non può farlo in autonomia.

Per potere rimuovere  dal Comune gli ingombri è necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza ai beni culturali delle Marche. Così, il  dirigente del settore Affari generali e appalti, Roberto De Berardinis, ha firmato la determina “Documenti di archivio non soggetti ad obbligo di conservazione”, con la quale viene richiesta l’autorizzazione allo scarto.

Tra i faldoni da smaltire ci sono, tra gli altri, 20 chili di preventivi esauriti per le piccole manutenzioni dal 1970 al
1994; 10 chili per la gara d’appalto per i lavori al PalaCongressi, anno 1992; 28 chili di documenti per l’ampliamento e
la gestione del depuratore, anno 1994; 300 chili di cartelle esattoriali Equitalia degli anni 2010-2011.

Il dott. De Berardinis rammenta “che oltre all’archivio di deposito presente nella sede dell’ente, una parte di documenti sono conservati presso il deposito della ditta Archivi Service , in Montemarciano (AN) e che la ditta a richiesta del Comune (che acquisisce l’autorizzazione della Soprintendenza regionale) può procedere alla distruzione dei documenti”.

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