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La storia del Milan presentata ad Ascoli, il Picchio di Rozzi contro il Diavolo di Berlusconi
Il Diavolo, calcisticamente parlando, non sta affrontando un bel momento. Ci riferiamo al Milan, una delle squadre più blasonate in Italia e nel Mondo, che sta vivendo un periodo di crisi nel campionato di serie A dove attualmente è al nono posto e in questo momento non disputerebbe le coppe europee nella prossima stagione. Non proprio il massimo per la squadra del Patron americano Jerry Cardinale. Ma la storia del Milan ha visto rinascite, cadute e ancora rinascite.
Proprio ad Ascoli Piceno, nel pomeriggio di venerdì 4 aprile, si è svolto l’aperitivo letterario, a cura della Libreria Prosperi, presso il locale La Birretta, con protagonista la squadra rossonera. E’ stato presentato il libro di Stefano Ravaglia, “La storia del Milan. Il romanzo rossonero”, pubblicato dalla casa editrice Diarkos. Insieme allo scrittore di Ravenna, nonché giornalista e conduttore televisivo, era presente il giornalista Leonardo delle Noci che ha moderato l’incontro.
Presenti all’evento letterario molte persone fra cui i direttivi del Milan Club Piceno “Massimo Vagnoni” e Milan Club Val Vibrata “Luigi Quaglia”.
Il libro di Stefano Ravaglia racconta i 125 anni di storia del Milan. Un’avventura iniziata a metà dicembre del 1899 grazie ad un inglese di Nottingham, Herbert Kilpin, che a Milano decide di fondare una società sportiva. Un testo che non è un almanacco con solo dati e statistiche sulle partite ma è molto di più. Sono raccolte testimonianze, interviste e aneddoti sui numerosi calciatori che hanno vestito la maglia rossonera e vinto tantissimi trofei nazionali e internazionali.
Durante l’incontro sono stati omaggiati e ricordati i primi Milan vincenti ovvero quelli dal 1950 al 1979 con Gipo Viani e Nereo Rocco in panchina e giocatori straordinari come Cesare Maldini, Gunnar Nordahl, Gunnar Gren, Nils Liedholm, Gianni Rivera, Pierino Prati, Angelo Sormani e Giovanni Lodetti e, naturalmente, il Diavolo Berlusconiano con allenatori Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti con calciatori leggendari come Franco Baresi, Paolo Maldini, Marco Van Basten, Ruud Gullit, George Weah, Dejan Savicevic, Andry Shevchenko, Ricardo Kakà e tanti altri.
Sono state ricordate, naturalmente, anche le partite degli anni’80 contro l’Ascoli del presidentissimo Costantino Rozzi. I bianconeri inflissero la prima sconfitta dell’era di Silvio Berlusconi nella prima giornata del campionato 1986-97 a San Siro con rete di Barbuti e vinsero anche la partita di ritorno con goal di Pusceddu. La stagione seguente, con Arrigo Sacchi in panchina per i rossoneri, il Picchiò eliminò il Milan in Coppa Italia: vittoria a San Siro con rete di Flavio Destro, sconfitta al Del Duca con goal di Virdis e vittoria bianconera ai rigori con rigore decisivo di Flavio Destro. Sempre quest’ultimo segnò nella gara di ritorno in campionato ad Ascoli con pareggio rossonero di Daniele Massaro. Curioso che il figlio di Flavio, Mattia Destro, negli anni successivi, oltre a vestire per un breve periodo la maglia del Milan, segnerà da avversario molte reti contro la squadra rossonera. Nella stagione 1989-90 la grande vittoria ascolana con rete di Walter Casagrande. E’ stato ricordato anche il pareggio nella prima giornata del campionato 2005-2006, partita storica che segnava il rientro in serie A per il Picchio e per il diluvio che si concretizzò ad inizio gara e che rese il terreno del “Del Duca” parecchio ostico per i giocatori del Milan. In quel caso reti di Cudini e Shevchenko. E’ stato reso omaggio ad Andrea Pazzagli, portiere che militò sia nell’Ascoli sia nel Milan, scomparso troppo presto a 51anni e che era non solo un bravo estremo difensore, ma anche una persona bellissima e un grande uomo spogliatoio.
Verso la fine dell’incontro spazio alle domande del pubblico dove è stato discusso il momento attuale del Milan con i tifosi che auspicano per il futuro figure dirigenziali di alto livello e che recriminano ancora per l’allontanamento di un simbolo del Club come Paolo Maldini. Per la panchina rossonera il nome sognato resta quello di Antonio Conte ma viene chiesto un rinnovamento nel segno del “milanismo”, un senso di appartenenza alla causa rossonera che quest’anno si è visto poco da parte di molti giocatori.
Infine si è parlato anche dei problemi che affliggono i Milan Club come il “caro biglietti” auspicando un dialogo costruttivo con la società per poter proseguire a riportare famiglie e bambini a San Siro senza dover fare, ancora, numerosi sforzi economici.
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