La situazione delle dipendenze patologiche. Si abbassa l’età in cui si inizia ad assumere droga
ASCOLI – La Commissione Consiliare Politiche Giovanili del Comune di Ascoli Piceno, presieduta da Micaela Girardi, in seduta congiunta e alla presenza degli assessori Massimiliano Brugni e Domenico Stallone, ha ricevuto in audizione il dott. Marco Quercia, Direttore del Servizio Territoriale per le dipendenze patologiche di Area Vasta n.5, per aver un aggiornamento sulla situazione delle dipendenze patologiche.
Quercia ha voluto premettere che siamo di fronte ad un cambiamento delle “agenzie educative”, la prima delle quali in passato era la famiglia ed è oggi sostituita da agenzie educative “virtuali” quali Internet, i social network, la televisione, strumenti che spesso sfuggono al controllo della famiglia e che trasmettono informazioni parziali sul consumo delle droghe, mentre difficilmente spiegano gli effetti negativi che derivano dalla loro assunzione.
Il Dott. Quercia ha illustrato i dati sulla tossicodipendenza, sia nazionali che locali, dai quali si evince l’abbassamento dell’età media in cui avviene per la prima volta l’uso di sostanze. Anche l’età media del primo accesso al SERT è scesa da 25 anni a 22 anni d’età e si è anche ridotto l’intervallo di tempo che intercorre tra il primo uso di sostanze e il primo accesso al servizio. Attualmente le persone fanno uso di droghe alternando il consumo di sostanze diverse in funzione degli effetti che ogni tipologia di droga produce. Accade sempre più spesso che si cominci non più con la cannabis, una volta considerata la droga “leggera” di primo ingresso al consumo, ma con la cocaina e con altre droghe, perché si cercano gli effetti che proprio quella tipologia di sostanza produce.
Purtroppo, il circuito della dipendenza patologica è lo stesso e accomuna l’alcool, la cannabis, l’eroina e il gioco d’azzardo. E’ decisivo, quindi, comunicare capillarmente le differenze tra gli effetti delle sostanze stupefacenti per far comprendere la pericolosità del rischio di dipendenza.
Ad Ascoli risultano in carico al SERT circa 350 pazienti in trattamento farmacologico (eroinomani), circa 40 persone in comunità terapeutiche per reati connessi alla tossicodipendenza, oltre agli altri pazienti per le cui dipendenze non esistono terapie farmacologiche, sottoposti ad esempio a terapie psicologiche, come i cocainomani, i cannabinoidi e gli alcolisti. La disamina della situazione a livello geografico italiano dimostra che l’alcool è maggiormente usato al Nord Italia.
Invece, il bere abitualmente assumendo grosse quantità di alcool in un tempo molto ristretto per procurarsi lo sballo, fenomeno conosciuto come “binge drinking”, è più frequente al Centro-Nord. Davvero preoccupante il dato nazionale del 2018 sui ricoveri per intossicazione da alcool (38.000 persone), dal quale emerge che il 17% dei casi sono ragazzi addirittura al di sotto dei 14 anni di età. La cocaina è usata maggiormente al centro-Sud; ne è diminuito il consumo occasionale, ma è aumentato l’uso frequente, ragione per cui è necessario impostare una mirata strategia di comunicazione, rimarcando l’errore di ritenerla socialmente “accettata” rispetto all’eroina, occorrendo una rapida evoluzione della prevenzione.
Il SERT di A.V.5 negli anni passati ha svolto intensa attività di comunicazione nelle scuole ascolane, ma il Servizio ha subìto una notevole riduzione di personale e ciò non ha consentito la prosecuzione di tali apprezzate iniziative. Dunque, quasi per necessità si è scelto di puntare sul teatro che peraltro è strumento di comunicazione efficace.
L’Area Vasta 5 nel 2018 ha promosso una rappresentazione dal titolo “Gran Casinò” incentrata sulle truffe nel circuito del gioco d’azzardo. Nell’ottobre 2019 ha promosso lo spettacolo “Stupefatto”, appassionante monologo dell’attore Fabrizio Di Giovanni, basato sull’omonimo libro di Enrico Comi, il quale dialoga con gli spettatori al termine della rappresentazione.
Lascia un commento