Delegazione cinese in Provincia per rilanciare uno storico gemellaggio
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“Si tratta di una decisione tanto sconcertante, quanto ingiustificata ed incomprensibile – fa sapere la società rossoblu – anche perché il comitato non ha fornito alcuna risposta alla nostra richiesta di rinviare la gara per motivi seri ed oggettivi quali sono, appunto, quelli delle numerose assenze per Covid.
E neanche ha comunicato, nei giorni seguenti alla richiesta di rinvio e fino al giorno della gara, il motivo del diniego di una richiesta inviata attraverso una pec con allegate le copie dei certificati di positività e dopo aver comunicato i diversi casi di calciatrici in quarantena scolastica e preventiva e in attesa della obbligatoria visita medico sportiva post Covid che non può essere svolta prima di sette giorni dalla negativizzazione e senza la quale non si può partecipare a gare ufficiali e ad allenamenti.
Così mentre la società rossoblu era in attesa di conoscere dal comitato Marche il giorno del rinvio della gara, lo stesso comitato ha pubblicato su un comunicato ufficiale che la semifinale si sarebbe giocata come da calendario, senza fare riferimento nè alla richiesta di rinvio della Samb nè che la squadra rossoblu avesse solo sette calciatrici disponibili visto che le altre componenti della rosa erano out a causa del Covid.
“A questo punto – spiega la società rossoblu – come annunciato nella richiesta di rinvio, non ci siamo potuti presentare in campo per la mancanza di calciatrici a causa del Covid perdendo a tavolino con la Vis Pesaro la semifinale di Coppa che la vedeva favorita.
Al di là della cocente delusione per aver perso a tavolino per cause di forza maggiore una semifinale, resta tutta la singolarità e l’incomprensibilità di una decisione a dir poco paradossale considerata la grave emergenza pandemica in atto.
Tanti dubbi alla base di una decisione incomprensibile che non favorisce di certo la trasparenza ed il miglior funzionamento del comitato. Che con questo sconcertante modo di agire non solo smentisce il suo presidente che ad ogni incontro con le società femminili ripete che il comitato è impegnato a sostenere il calcio femminile, ma, di fatto, non favorisce lo sviluppo del calcio femminile nelle Marche”.
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