La protesta dei precari delle Poste: “Stop all’uso sconsiderato dei contratti a termine”
Un gruppo di lavoratori precari di Poste Italiane chiede a gran voce all’azienda “lo stop all’uso sconsiderato dei contratti a termine, prassi che l’azienda porta avanti ormai da molti anni con l’unico risultato di produrre, in maniera del tutto irresponsabile, una mole di lavoratori precari E’ arrivato il momento di mettere una volta per tutte un freno a questo politica scellerata attuata dall’azienda e ritornare con ferma decisione a rendere possibile, così come fatto nel 2019, l’assunzione a tempo indeterminato con nuove graduatorie” dicono i precari.
“E’ una lettera che nasce anche dal crescente disagio di migliaia di CTD di tutta Italia. Lavoratori che hanno imparato un mestiere, in alcuni casi hanno famiglia, si sono trasferiti fuori dalla propria provincia di residenza, hanno accettato di fare straordinari non retribuiti, hanno messo a rischio la loro incolumità per una disorganizzazione strutturale dell’azienda pur di portare un servizio efficiente e, nonostante le buone valutazione e la carenza di personale a tempo indeterminato che vi è attualmente in poste, si è vista lasciare a casa senza più alcuna notizia sulle stabilizzazioni per chi ha raggiunto i requisiti necessari all’accesso in graduatoria o eventuali proroghe e rinnovi per chi non ha raggiunto i requisiti. Ciò ha creato sia uno stato di malcontento sia un incremento dell’indice di disoccupazione, che va a gravare non solo sul lavoratore ma anche sullo Stato” spiegano i lavoratori precari.
“Per questo chiediamo una terza tranche di assunzione entro la fine dell’anno 2020 – due tranche di assunzioni per l’anno 2021 – proroghe e rinnovi assicurati in base alle valutazioni (richiamare i vecchi ctd per permettere loro di raggiungere i mesi necessari per future graduatorie anziche’ assumere sempre personale nuovo) – valutazioni valevoli per il punteggio in graduatoria” concludono.
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