La Polizia interviene a Borgo Solestà per calmare due persone su di giri
ASCOLI – Due giorni fa, nella zona di Porta Cappuccina al 113 è giunta la segnalazione di urla che provenivano da
un appartamento. La pattuglia è andata sul posto e, dopo aver individuato la casa, gli agenti hanno suonato il campanello. Ha aperto un 40enne che, affranto, si è scusato con loro, dicendo che la madre era in sala operatoria e lui, preso dallo scoramento, aveva iniziato a urlare al telefono con l’ospedale perché non riusciva ad avere notizie su di lei. Gli agenti gli hanno dato da parlare e l’uomo, rassicurato anche sulle condizioni della mamma, si è calmato. Alla fine ha ringraziato la pattuglia e, resosi conto dell’accaduto, ha chiesto scusa per le urla.
Sempre a Porta Cappuccina due notti fa, una Volante è intervenuta presso uno stabile per le grida che provenivano da un appartamento. Dentro c’era un 58enne che aveva litigano con un altro condomino, sostenendo di essere da lui perseguitato. I poliziotti lo conoscevano bene, anche per le sue vicissitudini familiari. Gli hanno dato da parlare e, poco dopo, anche lui si è tranquillizzato.
Quasi 4.500 richieste di soccorso sono giunte dallo scorso marzo alla Questura di Ascoli e al Commissariato di San Benedetto. I poliziotti che rispondono al telefono sono sempre pronti ad aiutare chi è dall’altra parte della cornetta, spesso dicendo poche ma azzeccate parole che fanno breccia nel cuore di chi le ascolta. Ma sovente vanno inviati sul luogo del bisogno gli equipaggi della Squadra Volante che, con la lunga esperienza maturata sul campo, riescono ad approcciarsi bene anche con persone che denotato fragilità psicologiche.
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