La Guardia Costiera sequestra 400 kg di prodotti ittici senza tracciabilità
Dopo una attenta e prolungata attività di intelligence, ieri mattina la Guardia Costiera di San Benedetto ha condotto una ispezione mirata ad un furgone isotermico, operante per conto di una nota pescheria proveniente da fuori regione.
Tutto come da programma illustrato sulle più note piattaforme social: posteggiato non molto distante dal casello autostradale, il mezzo avrebbe effettuato una breve sosta per consegnare i prodotti ordinati online, per poi proseguire in direzione nord. Tante tappe e tantissime consegne nelle Marche ed in Romagna, per poi far rientro in Campania e ricominciare già domani. Peccato solo che, grazie ad una accurata pianificazione, mimetizzati tra tanti ignari acquirenti c’erano anche gli uomini della Guardia Costiera, intervenuti al momento giusto.
“Questa attività rientra tra le consuete operazioni di vigilanza e controllo lungo la filiera della pesca nel territorio piceno. Una attività che tutela, da un lato, la sostenibilità della risorsa e, dall’altro, il consumatore finale” questo il primo commento del Comandante Di Maglio.
La Guardia Costiera italiana, infatti, quale Autorità Nazionale deputata al controllo delle attività di pesca, svolge un ruolo cruciale nel garantire il rispetto delle normative vigenti e la sicurezza alimentare.
Durante il controllo di questa mattina, è stato riscontrato che il prodotto ittico trasportato, pubblicizzato tramite canali social e venduto previa prenotazione su chat WhatsApp, era privo di qualsiasi documentazione che ne attestasse la tracciabilità.
“La tracciabilità dei prodotti ittici è essenziale per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza lungo tutta la filiera. Permette di risalire all’origine del prodotto, monitorando ogni fase del percorso dal punto di cattura o allevamento fino alla vendita al dettaglio”. Questa, in estrema sintesi, è l’importanza del sistema di tracciabilità descritto dal Comandante. Un sistema che protegge i consumatori, assicurando che i prodotti che arrivano sulle tavole picene siano conformi agli standard igienico-sanitari.
In seguito alle irregolarità riscontrate, i Militari hanno elevato un processo verbale amministrativo di 1500 euro, sequestrando oltre 400 kg di prodotto ittico.
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