La giornata contro la violenza sulle donne celebrata nella “Sala Rosa”

ASCOLI – Per ricordare Melania Rea e tutte le altre che nel territorio ascolano subiscono maltrattamenti. E’ stata una data particolare quella vissuta lunedì 25 novembre nel capoluogo piceno, in merito della “Giornata contro le violenza sulle donne”. Un momento importante ha visto l’incontro presso la caserma dei Carabinieri organizzato dall’Arengo con il Soroptimist Club, organizzato presso la “Sala Rosa”, allestita allo scopo di raccogliere le denunce per violenze di genere. Un luogo dedicato a colei che nell’aprile 2011 fu ritrovata cadavere al bosco di Ripe di Civitella, massacrata con 35 coltellate. Uno spazio protetto, intitolato ad una donna che non è riuscita a scampare all’incubo in cui era coinvolta, Durante l’appuntamento è stato ricordato il terribile fatto di cronaca, quell’omicidio per il quale il marito Salvatore Parolisi, ex caporalmaggiore dell’esercito e all’epoca dei fatti istruttore del 235° Reggimento Piceno nella caserma di Ascoli, è stato condannato a 20 anni in via definitiva. In quella”Sala Rosa”, dove tutte le donne vittime di abusi possono recarsi per tentare di uscire dallo stato di vessazione in cui si trovano, concepita dal Soroptimist con arredi dalle tonalità rassicuranti, familiari, tutte virate verso il rosa, il colore delle donne.

All’appuntamento è stata evidenziata la gravità di quanto accade anche nell’area ascolana, alla presenza del sindaco Marco Fioravanti, degli assessori comunali Maria Luisa Volponi, Donatella Ferretti, Monica Acciarri e Monia Vallesi, accanto al vice prefetto Anna Gargiulo e alla presidente della Commissione Pari Opportunità Maria Antonietta Lupi.«Lo scenario è allarmante, con una donna su 20 che subisce abusi, fisici e psicologici »ha spiegato Maria Antonietta Lupi, evidenziando che gli episodi avvengono prevalentemente in famiglia. Durante l’incontro è stata sottolineata la gravità della tendenza attuale, rappresentata cioè da “sommerso” che finisce con l’avere un’incidenza numerica quasi identica a quanto invece viene denunciato. Testimonianze di casi che arrivano sino alla “Sala Rosa” e che non sempre, nonostante l’operosità e la sensibilità di chi le accoglie, riescono ad avere un seguito e quindi ad ottenere giustizia. «Nelle aziende, oltre alla violenza si aggiunge la paura di perdere il posto di lavoro e quindi in tante preferiscono continuare a subire » ha aggiunto la consigliera provinciale di parità Paola Petrucci, intervenuta all’iniziativa, certa che l’attuale periodo storico, con la conseguente mancanza di denaro e di lavoro, non sembra possa aiutare le vittime.       

                                 

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