La Finanza scopre due lavoratori clandestini: per loro denuncia ed espulsione
ASCOLI – Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli hanno individuato due lavoratori clandestini all’interno di un’azienda tessile, autorizzata all’operatività in virtù del codice Ateco dichiarato, in palese atteggiamento lavorativo. Si tratta di due persone extracomunitarie prive di permesso di soggiorno.
Rilevata, quindi, la posizione di “clandestini” degli stessi, i successivi accertamenti hanno permesso di acclarare che i soggetti erano “illegalmente presenti sul territorio nazionale”; da qui è scaturita l’emissione, da parte del Prefetto di Ascoli Piceno, dei decreti di espulsione e, in attesa dell’esecuzione, il Questore ne ha ritirato il passaporto disponendo per i due l’obbligo di firma.
Per il titolare dell’azienda denuncia all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di cui art. 22, comma 12 del D.Lgs 286/98 e successive modifiche che prevede per il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno, la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato.
Per i due irregolari sono scattate le denunce per l’art. 10 bis D. Lgs 286/98 per l’ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato (soggetti “clandestini”) che prevede la pena dell’ammenda da 5.000 a 10.000 euro.
Inoltre, sono in corso accertamenti in merito agli aspetti d’interesse fiscale connessi alla vicenda, già compiutamente delineati dallo stesso Gruppo di Ascoli Piceno che, attraverso l’esecuzione di specifiche verifiche e controlli, segnalerà all’Agenzia delle Entrate ed all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, i proventi “in nero” con cui sono state corrisposte ai braccianti le retribuzioni per le prestazioni di lavoro non regolarizzate e non certificate e, contestualmente, ristabilire le condizioni di legalità previdenziale e contributiva.
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