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L’analisi della Feneal Uil: “Nel 2019 140 infortuni sul lavoro nel piceno”
SPINETOLI – Si è riunito, a Spinetoli, il Consiglio Territoriale dei lavoratori delle costruzioni delle provincie di Ascoli Piceno e Fermo della UIL (Feneal Uil). Presenti 30 delegati, in rappresentanza degli oltre 1.500 iscritti all’associazione. Per i delegati della Feneal grave è l’escalation di violenza, razzismo e neofascismo che attraversa il Paese, con continui episodi di intolleranza. Preoccupanti sono i dati economici per il nostro Paese; la contraddittoria azione politica del governo non favorisce alcuna ripresa occupazionale.
Nella provincia ascolana ci sono stati 140 infortuni (99% uomini) e 97 casi di malattie professionali. Oltre il 50% dei casi si è verificato nella fascia di età da 45 a 65 anni. 116 casi di lavoratori italiani, 4 casi di lavoratori provenienti da paesi U.E. e 20 extra.
Il segretario, Silvio Armillei, ha ricordato come “Questa sia stata una settimana di mobilitazione per Cgil, Cisl e Uil che hanno manifestato il 10 e 12 dicembre a Roma, ribadendo le richieste in vista dell’approvazione della legge di bilancio. Ricordate anche le motivazioni dello sciopero del settore di venerdì 15 novembre finalizzato al rilancio del settore delle costruzioni nella regione Marche. Forte è il divario tra lavoro effettivo (che arranca) e lavoro potenziale (immobile). Decine di milioni di euro di opere incompiute e oltre 5 mld di investimenti sono le cifre di una regione da “sbloccare” ha detto.
“Circa la ricostruzione post-sisma siamo in forte ritardo causa forti limiti burocratici, normativi, operativi nonché tecnici visti i gravi limiti delle tante aziende e committenze che hanno operato. Il Decreto Terremoto, approvato in Senato, teso ad accelerare la ricostruzione, amplia l’utilizzo del lavoro in sub appalto nei lavori privati, riduce i controlli pubblici, la stessa autocertificazione favorisce evasione ed elusione dando spazio a possibili infiltrazioni e abusi, mancanza di regole, trasparenza e legalità. La Feneal esprime un giudizio negativo sullo stato delle grandi opere e interventi infrastrutturali. Le vicende dei cantieri dell’ANAS e i lavori appaltati alla ditta Carena (fallita) a Trisungo, fermi da agosto, evidenziano quanto detto. Come ignorare poi lo stato e gli effetti disastrosi della manutenzione dell’autostrada A14 nel tratto piceno?” dice Armillei
“Occorre un piano di investimenti pubblici e privati; un piano per la difesa idrogeologica del paese, politiche fiscali redistributive; estensione della contrattazione a tutti i lavoratori, lotta ai contratti pirata e il contratto di cantiere.La crisi del settore ha generato la crescita di lavoro nero e grigio, applicazione di contratti diversi da quelli edili, per un’evasione, nel 2018, solo contributiva, di quasi 4 miliardi di euro, che interessa almeno 400 mila persone. Forti i ritardi sull’applicazione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc, oggi Dol); gli stessi incentivi per ristrutturazioni, risparmio energetico e anti sismico dovrebbero favorire l’emersione di eventuale evasione fiscale con i cosiddetti bonifici ‘parlanti’.Discutibile è la situazione sul Codice degli Appalti, per incongruenze e rigidità delle amministrazioni pubbliche” ha aggiunto Armillei.
Il segretario territoriale ribadisce “L’importanza del contratto integrativo territoriale quale strumento fondamentale alla tutela economica dei lavoratori ma anche a salvaguardia delle imprese “sane” che operano nel nostro territorio”.
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