La Cisl: “Continua inarrestabile la desertificazione della sanità pubblica picena”

“Continua inarrestabile la desertificazione della sanità pubblica picena: nove posti di primario vacanti, coperti da facenti funzioni; sedute operatorie concesse ben al di sotto dei reali bisogni espressi dei professionisti; liste di attesa inaccetabili, con alcune addirittura chiuse; strumentazione tecnico scientifica obsoleta; abbandono della sanità pubblica da parte di medici e primari, ma soprattutto gravissima carenza di personale con orari massacranti, turnazioni irregolari, mobilità selvagge, carichi di lavoro insostenibili, mancato rispetto di una pluralità di diritti sanciti dal CCNL ivi compresi quelli che non comportano alcun onere per l’azienda quali le mobilità per compensazione”. Lo dice Giorgio Cipollini della Cisl.

“Nel pomeriggio di ieri, al fine di evitare che un turno serale nella RSA di Offida fosse presente un solo infermiere senza OSS con la conseguente mancata adeguata assistenza ai diciotto ospiti della struttura, gli operatori coinvolti hanno dovuto trascorrere gran parte del pomeriggio ad effettuare telefonate ai vari responsabili dei servizi per vedersi assicurare l’assegnazione della seconda unità, pena il coinvolgimento dei competenti organi di polizia. Solo di fronte a tali minacce si è potuto risolvere il problema, ovviamente sconvolgendo i turni di lavoro. Nel mentre continua l’inarrestabile depauperamento dei servizi sanitari in questo territorio, la sanita privata, al contrario, si espande ed i cittadini piceni, purtroppo sconsolati, sono sempre più costretti a rivolgersi al privato per la tutela della propria salute, nonostante quanto sancito dall’ art. 32 della Costituzione” conclude.

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